In un’epoca in cui il lavoro è diventato agile, il Gruppo Stellantis torna indietro nel tempo con una scelta che farà discutere.
La pandemia ha reso possibile effettuare la più significativa sperimentazione di smart working a livello globale, a dimostrazione che il maggiore ostacolo all’innovazione è la cultura organizzativa, dove le nuove modalità lavorative erano già sviluppate è stato meno difficile adattarsi all’emergenza, altrove si sono riscontrate maggiori difficoltà. Il mondo dei lavoratori è migliorato, ma a quanto pare la salute non è al centro degli interessi delle grandi aziende.
Oggi Stellantis, sembra fare un passo indietro, e le decisioni cadono come una tegola sulla testa dei dipendenti: il colosso italo-francese ha deciso di mettere fine alla sua politica di smart working. La notizia cade alla vigilia di una crisi globale dell’automobile che non ha risparmiato il gruppo Stellantis. Il primo trimestre 2025 ha segnato, per Stellantis, un peggioramento ancora più netto: 109.900 veicoli tra auto e commerciali, contro i 170.415 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un crollo del 35,5% spaventoso. Un punto così basso non si toccava dal 1956. E mentre Stellantis ribadisce obiettivi e promesse di lungo periodo, l’industria dell’auto affonda. Secondo la Fim-Cisl, quasi metà della forza lavoro rischia di essere coinvolta dagli ammortizzatori sociali nel corso del 2025. La situazione europea si è fatta critica e Tavares ha lasciato il Gruppo italo-francese.
Stellantis, decisione epocale
Durante la riunione del Comitato Sociale ed Economico Centrale (CCSE) del 10 aprile, il major ha informato i rappresentanti sindacali l’intenzione di aumentare progressivamente la presenza fisica in ufficio, fino a raggiungere almeno tre giorni settimanali. Secondo quanto riporta l’Argus un portavoce del gruppo avrebbe dichiarato che: “L’organizzazione messa in atto dopo il Covid è stata apprezzata perché ha consentito un migliore equilibrio tra vita privata e professionale. Questo è stato un vantaggio per la nascita del gruppo. Tuttavia, questa politica ha raggiunto i suoi limiti, sia nell’accoglienza dei nuovi arrivi che nella cultura aziendale. Stellantis desidera quindi aumentare i tempi di scambio faccia a faccia e rafforzare la leadership manageriale“.

La misura per il momento coinvolge circa 8.500 lavoratori in Francia, distribuiti tra gli stabilimenti di Poissy, Carrière-sous-Poissy, Vélizy e Sochaux. Decisione che sarà impattante sulle vite e sull’organizzazione dei lavoratori. Inoltre, la scelta arriva mentre i dipendenti hanno iniziato il trasferimento nel nuovo Green Campus di Poissy, un complesso moderno da 72.000 m² con uffici, laboratori e parcheggi. Per i lavoratori sarà un cambiamento di vita importante per il bene e il futuro del gruppo, ma ci saranno più spese e meno tempo personale.