Era il primo dicembre scorso quando Stellantis rese nota la volontà di Carlos Tavares di dimettersi dal ruolo di CEO. Ora c’è da discutere.
Sono anni difficili per il mercato dell’auto, che non appare in grado di trovare la via di fuga più corretta al calo di vendite ed introiti, lasciando i costruttori in balia degli eventi. Stellantis ha vissuto un 2024 horror nel settore automotive, facendo segnare un crollo delle vendite e degli utili, sostanzialmente peggiorando i propri dati in ogni singolo mercato. L’Italia è una delle prime vittime, visto anche il precipizio intrapreso dalla nostra produzione di auto, che è ormai dimezzata rispetto al passato.
Stellantis, fondata nel 2021 dopo la fusione tra i gruppi FCA e PSA, era nata con obiettivi ben diversi da ciò che sta accadendo oggi, con situazione societaria che di certo non aiuta a trovare in fretta la strada da seguire. A dicembre si era dimesso anche il CEO Carlos Tavares, personaggio che tanto ha avuto a che fare con l’Italia, scatenando parecchie polemiche con il Governo e che non ha mai dato garanzie alla nostra produzione. Al momento, il suo sostituto non è ancora stato annunciato, ma le ultime notizie sul top manager portoghese fanno infuriare.
Stellantis, bufera sulla buonuscita di Carlos Tavares
A mesi dalle sue dimissioni, è emerso che il pacchetto retributivo di Carlos Tavares è pari a 23,1 milioni di euro, una cifra assolutamente folle per l’ex CEO di Stellantis, di gran lunga superiore al suo stipendio annuale. Ciò ha scatenato la furia degli azionisti della holding multinazionale olandese, in vista di un’assemblea generale in cui gli investitori saranno chiamati ad esporsi sulla relazione che riguarda le remunerazioni della società. Tavares si era licenziato nel dicembre del 2024, dopo un’annata da incubo per il gruppo di cui era amministratore delegato, ma avrà comunque un suo bel compenso.
Secondo le indiscrezioni, Tavares riceverà da Stellantis uno stipendio base più 12 milioni di euro tra bonus e buonuscita, numeri non da poco per un individuo che, il suo lavoro, non lo ha certo svolto per il meglio. Durissima la posizione assunta da Proxinvest, società di consulenza agli azionisti, che spinge gli investitori a votare contro tale cifra. Il CEO Charles Pinel ha detto che non è accettabile deliberare una cifra del genere per un manager che ha quasi portato l’azienda al suo fallimento.