L’Alfa Romeo è un altro dei marchi di Stellantis che non può certo dirsi in forma in questo periodo. I risultati sulla produzione deludono.
Non è un buon momento per i costruttori d’auto italiani, anche se di ciò che sono stati questi brand, al giorno d’oggi, c’è rimasto davvero poco. La gestione del gruppo Stellantis non ha certo preso le difese del glorioso passato delle varie Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Abarth e Maserati, visto che tutte loro, chi più chi meno, hanno perso quell’anima di una volta, e sono ormai standardizzate come design e tecnologie. Le vendite sono precipitate per questi costruttori, sacrificati sull’altare dell’elettrico e del risparmio dei costi.
Per cercare di limitare quanto più possibile le spese, Stellantis ha licenziato o mandato in cassa integrazione gli operai, portando ad una riduzione della produzione sempre più evidente, ed anche le vendite hanno risentito delle scelte fatte sulle varie gamme, che non sono più competitive come un tempo. Dal canto suo, l’Alfa Romeo ha ora fatto segnare dei dati che preoccupano e non poco, e che non fanno pensare a quel rilancio del marchio che tanto era stato auspicato in questi anni.
Sappiamo che in Italia la produzione delle auto è in caduta libera, come ci conferma il fatto che nel 2024, sotto Stellantis, siano state assemblate meno di mezzo milione di veicoli. L’Alfa Romeo è un costruttore in crescita sul fronte delle vendite, ma non tutto è oro ciò che luccica, soprattutto per il nostro paese. Alcune sue vetture vengono prodotte all’estero, come avviene nel caso del B-SUV Junior che nasce in Polonia, a Tychy, mentre in Italia nascono ancora la Giulia e la Stelvio, entrambe nello stabilimento di Cassino, dove presto i modelli attuali saranno sostituiti dalle nuove generazioni.
Secondo i dati ufficiali, nel primo trimestre del 2025 a Cassino sono state prodotte solo 4.655 auto, un -45,5% rispetto al 2024, un vero e proprio crollo che non fa certo ben sperare per la produzione di Alfa Romeo in Italia in futuro. Nello stabilimento laziale viene prodotta anche la Maserati Grecale, un’altra vettura che nessuno sembra voler acquistare. Secondo gli ultimi dati, anche Pomigliano d’Arco è in crisi, nonostante qui venga prodotta la piccola citycar FIAT Panda, assieme al SUV Tonale ed alla Dodge Hornet, con appena 5.016 unità prodotte in tre mesi.
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