Sempre meno 18enni decidono di acquisire la patente di guida. Il futuro dell’automotive è a rischio con questi numeri.
I dati parlano chiaro: si è passati da oltre un milione di autovetture intestate ad under 25 nel 2011 a circa la metà nel 2021. Stesso discorso per le patenti di guida: secondo i dati dei profili salvati nei preventivi per le assicurazioni online, solo la metà dei diciottenni prende la patente, un dato che fino a dieci anni fa sfiorava il 100%. Prendere la patente era un segnale di libertà e indipendenza dai genitori.
Non è un “fenomeno” negativo solo italiano. Negli ultimi dieci anni, le automobili intestate agli under 25 in Italia sono diminuite del 33%, passando da oltre un milione nel 2011 a meno di 600mila nel 2021. Solo il 46% dei giovani consegue la patente a 18 anni, rispetto al 72% degli over 50. Da simbolo di libertà degli anni ’80 e ‘90, oggi possedere un’auto assomiglia sempre più a una grande, costosa e anacronistica seccatura di cui fare volentieri a meno.
Ma cosa desiderano oggi i giovani? Lo smartphone ha sostituito l’automobile come simbolo di libertà, azzerando in certi casi anche un desiderio di scoperta e mobilità. La connettività digitale offre opportunità di socializzazione e intrattenimento che un tempo richiedevano spostamenti fisici. Le relazioni interpersonali si sviluppano prevalentemente in spazi virtuali, riducendo la necessità di mobilità autonoma. I genitori sono ben contenti di avere i figli a casa e preferiscono accompagnarli piuttosto che farsi carico di spese “extra” per l’auto del figlio.
Si aggiunga poi la totale mancanza di fiducia nel futuro soprattutto nella fascia dai 16 ai 25 anni, che è riflessa nell’ansia dei genitori. Mantenere un’automobile prevede un esborso minimo superiore ai 1.400 euro l’anno con costi in aumento per assicurazioni e bollo. Inoltre, una crescente sensibilità verso l’ambiente spinge i giovani a preferire soluzioni di mobilità condivisa o mezzi alternativi, più ecologici ed economici rispetto all’auto di proprietà.
I costi proibitivi della mobilità urbana privata si muovono in parallelo ad un cambiamento di molte realtà urbane: le città, infatti, stanno facendo politiche più restrittive per i veicoli privati. Con l’aumento dello smart working e la diffusione di uffici satellite nei quartieri periferici, il pendolarismo tradizionale – che ha guidato le vendite di auto per decenni – sta cambiando in favore di uno spostamento pedonale. Per i costruttori di auto è una pessima notizia.
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