Se l’elettrico non decollerà, i vertici del Gruppo Stellantis sono già pronti a non mollare i motori termici. Dagli Stati Uniti un esempio lampante.
Prosegue la crisi del settore auto in Europa. Secondo i dati diffusi da Acea, nel mese di febbraio le immatricolazioni sono state 963.540, in calo del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2024, il dato complessivo del 2025 in calo del 2,6%. Male Stellantis (titolo +0,5% in avvio) che a febbraio, nel Vecchio Continente, ha registrato un calo delle vendite del 16,2% rispetto a febbraio 2024. La quota di mercato del gruppo, che resta il secondo in Europa per vendite, scendendo al 16,2% dal 18,7%.
L’addio dell’ad Tavares non è bastato per frenare una ondata di crisi che sta investendo il colosso italo-francese. I numeri sono calati in modo notevole nel corso del 2024 dopo un triennio iniziale positivo, a seguito della fusione tra FCA e PSA. L’entrata in vigore della nuova ondata di dazi si avvicina. Il 2 aprile, come annunciato da Trump, è il giorno delle nuove tariffe.
Le dichiarazioni del presidente Usa sulla possibilità di introdurre una versione “light” dei dazi, non confermata però ufficialmente, continuano a innervosire i mercati. La strategia di Tavares di puntare sull’elettrico non ha affatto pagato, ma, viceversa, delle sue scelte hanno pagato tanti lavoratori, che ora rischiano il licenziamento per quanto concerne gli stabilimenti sulla penisola nostrana.
Retromarcia Stellantis
Le EV non sono alla portata dall’italiano medio, al di là dell’assenza del sound e della carenza di colonnine di ricarica. Dagli Stati Uniti d’America è arrivato, invece, uno spiraglio che riguarda il motore a gasolio, che potrebbe continuare il suo corso ripartendo da un classico: il nuovo Ram HD in versione 2025 dovrebbe montare un nuovo motore diesel.
Ram starebbe, dunque, lavorando a un motore diesel all’avanguardia, V8 sì, ma con una potenza leggermente diminuita (405 CV contro i 410 dello scorso MY), ma la coppia massima è ancora di 582 Nm. La grande novità è, però, il turbodiesel Cummins I-6 da 6,7 l, ora disponibile solo in versione ad “alta potenza” con 430 CV. Il motore avrebbe iniettori esterni innovativi ed un blocco di ferro rivisto. Al posto delle vecchie soluzioni, verranno introdotte delle nuovissime candele, con un focus specifico sul collettore di aspirazione che verrà ridisegnato da zero.