Una storica notizia per chi denigra l’uso “selvaggio” degli Autovelox nel nostro paese. La sentenza spegne l’Autovelox, gli automobilisti esultano!
Quello dei cosiddetti Autovelox selvaggi è un problema davvero grave per il nostro paese, secondo gli esperti, più piccolo di nazioni come USA, Germania e Russia ma che in proporzione monta più dispositivi per il controllo della velocità di questi. La questione degli strumenti per rilevazione della velocità utilizzati per fare cassa da parte dei comuni è così grave che lo stesso Nuovo Codice della Strada è intervenuto in questo senso.
Ormai anche i giudici italiani stanno iniziando a prendere coscienza di questa situazione, al punto che sempre più sentenze sembrano dare ragione al cittadino anziché allo strumento anche quando è scattata la multa: una su tutte in queste ore sta facendo esultare gli automobilisti dato che è riuscita a spengere non uno ma tutti gli Autovelox in funzione nel comune in questione.
Sarebbe stato il Comune di Pordenone, con circa 53mila abitanti e situato nella Regione del Friuli-Venezia Giulia a prendere la storica decisione in seguito ad una sentenza, l’ennesima, che premia il cittadino e punisce la macchina…la situazione però non è ancora del tutto risolta. Cerchiamo di capire cosa è successo e se potrebbe costituire un precedente per altre città.
Pordenone “zittisce” i suoi Autovelox
Tutto risale al mese di aprile, quando un caso occorso a Treviso ha portato ad una storica sentenza. In poche parole, un uomo di nome Andrea Nalesso ha preso una multa per aver superato di 7 chilometri orari il limite di velocità. Peccato che Nalesso fosse un legale e che abbia fatto ricorso, vincendo la causa o e vedendosi annullare la sanzione perché a quanto pare l’Autovelox non sarebbe stato omologato a dovere.
Questa notizia ha fatto il giro del paese e moltissimi automobilisti, sull’esempio del Avv. Nalesso hanno iniziato a contestare le sanzioni. A questo punto, il Comune di Pordenone ha scelto di disattivare tutti i suoi sistemi per rilevare la velocità proprio per evitare di dover sostenere costosi ricorsi uno dopo l’altro. “Almeno fino a quando non sarà fatta chiarezza sull’interpretazione concreta della sentenza, l’obiettivo è non far piovere ricorsi sulla scrivania del sindaco”, riporta La Repubblica in merito alla dichiarazione del Comandante della polizia locale Maurizio Zorzetto sulla questione.
Non tutte le aziende che gestiscono l’installazione e la manutenzione sulle strade italiane però hanno seguito questa direttiva. Ad esempio, la Friuli Venezia Giulia Strade, società pubblica che gestisce la manutenzione dei tratti stradali, avrebbe lasciato accesi alcuni dei dispositivi, motivando la scelta con il fatto che non tutti gli Autovelox sono stati ritenuti non a norma dalla sentenza della Cassazione. La battaglia tra quello che la stampa definisce già il “Fleximan Legale” ed i comuni insomma continua.