Le parole del britannico non sono piaciute al boss della Mercedes, il quale si è lasciato andare ad una considerazione che non ammette repliche
Per il rammarico di milioni di appassionati, da due anni a questa parte la Formula 1 è caratterizzata dal dominio di un unico team: la Red Bull, vincitrice di entrambi i titoli iridati – piloti e costruttori – sia nel 2022 che ne 2023. Merito di Max Verstappen certo, ma soprattutto delle vetture progettate da Adrian Newey e sfornate in quel di Milton Keynes, nettamente più veloci di tutte le altre in griglia.
Tale scenario ha provocato parecchia frustrazione nei team rivali. Tanto da portare Lewis Hamilton, pilota della Mercedes, ad esporre alcune lamentele in merito e a suggerire alla Formula 1 di mettersi all’opera “per cercare di avere gare con un gruppo di piloti più vicino, in grado di generare battaglie serrate”. Un suggerimento che non è piaciuto né ai suoi colleghi né agli addetti ai lavori, dato che lo stesso britannico e la compagine di Brackley sono stati protagonisti di un lungo periodo di dominio tra il 2014-2020.
Hamilton, così non va. Le considerazioni di Toto Wolff sullo sfogo del britannico
Lo sfogo del sette volte campione del mondo ha fatto storcere il naso anche a chi della Mercedes detiene le redini del comando. Ci riferiamo a Toto Wolff, team principal e direttore esecutivo della squadra tedesca. Il manager austriaco ritiene che ci sia un sola strada per fermare la striscia vincente della Red Bull, e che non sia sicuramente quella delle lamentele.
“Le 17 vittorie di Verstappen? Sta a noi tornare al vertice. Noi non siamo tra quelli che si possono lamentare“, ha affermato Wolff durante un’intervista rilasciata canale CNBC alla vigilia del weekend a Las Vegas. “Al momento siamo comunque secondi in classifica, ma cercheremo di tornare con una monoposto migliore e con delle performance migliori nel tentativo di batterli”, ha poi aggiunto spaziando tra la stagione corrente e quella che verrà.
In sintesi: poche parole, tanto lavoro e assumersi le responsabilità dei risultati conseguiti. Un concetto ribadito in modo deciso nella chiosa finale. “Ovviamente per gli spettatori è meglio che ci sia una sfida equilibrata tra due o più piloti fino alla fine, ma quello dipende soltanto da noi“, ha concluso il 51enne viennese lanciando un chiaro messaggio alla squadra e, in particolare, ad Hamilton.