Il colosso tedesco, oltre a sviluppare la propria gamma di auto elettriche, sta puntando anche su un altro tipo di alimentazione: ecco quale
Il mondo delle auto, nei prossimi anni, potrebbe subire una trasformazione ancora più profonda rispetto a quanto avvenuto recentemente. L’arrivo delle auto elettriche, infatti, sta cambiando il volto delle case automobilistiche che si stanno concentrando sulla produzione di questi modelli. Non solo per la riduzione di emissione, ma anche per preciso volere dell’Europa, sempre convinta di dire stop alla vendita delle auto con motore endotermico a partire dal 20235.
C’è chi, però, ha deciso di sviluppare anche un altro tipo di mobilità puntando su un’altra fonte, poco battuta dagli altri brand. Si tratta di BMW che sta sviluppando una gamma di auto alimentate da celle a combustibile, che stando ai piani dovrebbero andare ad affiancarsi alle tradizionali elettriche a batterie in vista del processo di de-carbonizzazione della mobilità.
Come saranno le nuove BMW
La casa tedesca ha deciso di fare sul serio sull’idrogeno. Il piano di BMW prevede infatti la commercializzazione di una gamma composta da vetture in parte da auto 100% elettriche e in parte da vetture alimentate a celle a combustibile offrendo così ai propri clienti una doppia scelta. Se le prime sono già a tutti gli effetti parte integrante dell’offerta della casa dell’Elica, con 7 diversi modelli a listino, per le auto a idrogeno bisognerà invece attendere invece ancora qualche anno.
L’inizio della produzione in serie di questa tipologia di vetture richiederà infatti del tempo. L’idea del brand tedesco è di cominciare con una “flotta pilota” lanciando un primo pionieristico modello di serie e poi iniziare a commercializzare una gamma completa di modelli, attesa nel caso delle vetture a idrogeno dal 2030. Secondo le previsioni effettuate da BMW il raggiungimento della neutralità carbonica si avrà entro il 2050 e dovrà necessariamente passare per una diversificazione delle tecnologie, volta a minimizzare le inefficienze di ciascun approccio ed a diminuire la dipendenza da singole materie prime, il cui approvvigionamento potrebbe diventare problematico.
In un ottica di elettrificazione di massa del parco auto continentale, però, l’adozione di sole vetture elettriche a batterie su larga scala andrebbe ad amplificarne esponenzialmente le debolezze mettendo in luce l difficoltà di queste auto specialmente in alcune situazioni come l’impiego in località dal clima particolarmente rigido – che riduce l’autonomia di una elettrica – e il traino frequente di oggetti pesanti, come roulotte, o anche la necessità di percorrere lunghe distanze con grande flessibilità. Ecco, quindi, la volontà di puntare sulle auto a idrogeno dotate di batterie dalle dimensioni decisamente più ridotte rispetto alle controparti 100% elettriche con la loro diffusione che permetterebbe di ridurre la dipendenza da questi elementi, così come le problematiche relative allo smaltimento.