Bollo auto, incubo finito per queste categorie: non dovranno più pagarlo

Ci sono scadenze obbligatorie per tutti gli automobilisti e il bollo auto è tra quelle più pesanti: ma queste categorie non dovranno pagarlo

Passano gli anni, si alternano i governi e le coalizioni che li compongono, ma per gli automobilisti italiani non cambia nulla. Il bollo auto è una certezza matematica e come tassa di possesso tutti sono tenuti a pagarlo.

Bollo auto chi è esente
Bollo auto, per molti ma non per tutti – Mondofuoristrada.it

La scorso estate almeno per qualche settimana c’era stata la speranza che sparisse il superbollo, la sovrattassa che colpisce le auto con potenza superiore a 185 kW (quindi 251 CV) introdotta nel 2011. Invece nemmeno quello, perché comunque da allora a oggi ha generato circa 100 milioni di gettito nelle casse dello Stato ogni anno.

Ecco perché dobbiamo prepararci per un altro anno di sofferenze, tra tasse e tributi. Perché il bollo auto 2024 dovrà essere versato all’ufficio competente della regione, tranne in due casi, quelli degli automobilisti di Veneto e Calabria. Solo in questi due casi a riscuotere è direttamente l’Agenzia delle Entrate.

In particolare nel Veneto si paga pagare online attraverso diversi canali, come il Portale Bollo Auto (portalebolloauto.regione.veneto.it) visitando la sezione ‘Paga il Bollo’. Oppure utilizzando l’avviso PagoPa ricevuto tramite il Portale Bollo Auto ma anche attraverso mypay.regione.veneto.it, indicando come ente beneficiario ‘Regione del Veneto’.

In Calabria invece i residenti per pagare devono accedere a sito tributi.regione.calabria.it. In alternativa possono farlo presso un agente riscossore abilitato al sistema PagoPA in tutto il territorio nazionale o nelle agenzie di pratiche auto autorizzate ma anche presso Poste Italiane.

In ogni caso ci sono scadenze specifiche, che corrispondono al mese di immatricolazione dell’auto in nostro possesso e si rinnovano di anno in anno. Ma cosa succede quando il bollo auto è pagato in ritardo, per mille motivi?

Entro i primi 12 mesi dalla scadenza scatta il ravvedimento operoso che permette di ridurre le sanzioni, con aumenti proporzionali e sanzioni che partono dallo 0,1% al al 3,75%. A coloro che pagano dopo un anno, ma entro la scadenza del secondo anno, sarà applicata una sanzione pari al 4,28%. Chi paga dopo 2 anni dalla scadenza dovrà affrontare la sanzione ordinaria, pari al 30% della tassa dovuta.

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Quindi ci dobbiamo rassegnare di fronte all’evidenza, oppure ci sarà chi non pagherà il bollo auto nel 2024? In effetti esistono, anche se rispetto ai milioni di automobilisti e motociclisti (il bollo vale anche per loro) rappresentano la minoranza.

Salvo un ampliamento delle categorie, che al momento in realtà almeno per il 2024 non è previsto, nelle categorie che non pagano il bollo, c’è chi accede al beneficio della Legge 104 e i loro caregiver, cioé chi si occupa di loro.

Pagamento bollo auto 2024, ecco chi è esentato per legge
Pagamento bollo auto 2024, ecco chi è esentato (Ansa Foto) – Mondofuoristrada.it

Stiamo parlando di persone con disabilità gravi e i loro genitori o affini, oppure chi li segue nella vita quotidiana, se la persona disabile ha compiuto 65 anni o è affetta da patologie invalidanti. Nell’esenzione sono comprese tre categorie. I disabili non vedenti o sordi, come risulta dalle certificazioni rilasciate da Commissioni mediche pubbliche di accertamento.

Ma anche i disabili pluriamputati o con gravi limitazioni della capacità di deambulare, come risulta dalla certificazione rilasciata dalla Commissione medica ASL. Infine i disabili psichici o mentali (con indennità di accompagnamento) affetti da handicap grave. Pure qui deve risultare dalla certificazione rilasciata dalla Commissione medica ASL.

Ma non pagano il bollo auto nemmeno i possessori delle auto storiche, con almeno 30 anni di immatricolazione ma iscritti al registro specifico. In questo caso l’esenzione arriva in automatico e non bisogna presentare domanda. C’è però una tassa da pagare, quella per la circolazione forfettaria, tra gli 11 e i 30 euro in base al veicolo e alla Regione di residenza.

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