I fan dovranno aspettare poco più di due anni per vedere in pista le nuove monoposto F1. Le squadra sono già a lavoro per un’altra rivoluzione epocale.
In F1 non si fa nemmeno più in tempo a digerire il ciclo attuale delle wing car che già si è iniziato a parlare del nuovo corso. Le auto ad effetto suolo, introdotte nel 2022, avrebbero dovuto garantire un netto passo in avanti in termini di spettacolo. Con una aerodinamica semplificata rispetto alle vetture ibride della gen precedente avevano fatto sognare battaglie e sorpassi tra più top team.
In realtà ha dominato solo una squadra, ovvero la Red Bull Racing che ha lasciato solo le briciole agli avversari. In due anni per la Scuderia Ferrari sono arrivate appena 5 vittorie. La Mercedes ha conquistato un solo trionfo con George Russell nel 2022. Il dominio targato Verstappen sembra destinato a prolungarsi sino alla fine del 2025. Nell’annata seguente si avrà un cambiamento radicale, specialmente per quanto concerne le Power Unit.
Vi sarà ancor più spazio per la parte electric. La metà della fornitura delle nuove PU, infatti, sarà elettrica, circa 350KW. Si viaggia in direzione dell’obiettivo zero carbon che dovrebbe rendere la F1 più green entro il 2030. Di conseguenza metà dei cavalli dei motori sarà generato dalla parte elettrica delle Power Unit. Al momento le monoposto hanno circa 120 KW (circa 160 cavalli) e si passerà a 350 KW (circa 470 cavalli). Un’auto di F1 ha circa 1000 CV totali, quindi i restanti 530 cavalli proveranno dal motore a combustione 1.6 turbo V6.
Il motore nel suo complesso peserà circa 30 chili in più rispetto a quello attuale, ma altre parti delle vetture saranno alleggerite per rimanere su un peso totale di circa 800 kg. Oltre a Ferrari, Mercedes, Alpine (Renault) e Honda, che dal 2026 fornirà l’Aston Martin, vi saranno 3 grandi novità. L’Audi salirà in cattedra con Sauber, Andretti dovrebbe debuttare con motori Cadillac, mentre i campioni in carica si baseranno, con il supporto di Ford, sulle Red Bull Powertrains costruite a Milton Keynes.
F1, le grandi novità del 2026
Un’altra importante rivoluzione riguarderà il carburante. Verrà lanciato una miscela sintetica, raffinata con CO2 ed estratta da altri processi industriali. Il motivo è sempre legato all’impatto ambientale. Le monoposto risulteranno 1,90 in larghezza, poiché la distanza tra gli assi sarà ridotta di 30 cm, garantendo anche una maggiore compattezza. Si passerà, infatti, dagli attuali 5,5 metri di lunghezza a circa 5,2 metri.
Si tratta di vetture ancora molto grandi rispetto a quelle dell’era d’oro della F1, ma con serbatoi che devono ospitare il quantitativo di benzina per un intero GP e le moderne PU ibride, inevitabilmente, si tratterà del minimo a cui potranno arrivare. Il regolamento attuale non può coniugarsi con al concezione delle vetture anni ’90 e primi anni 2000. Si passerà, salvo sorprese, anche dagli attuali cerchi da 18 pollici a quelli da 16 pollici. Vi potrebbe essere anche un clamoroso ritorno di un produttore di mescole storico.
Il telaio sarà, completamente, rivisto sulla base di questi cambiamenti. Stavolta si spera che il DRS non faccia così tanta differenza nelle manovre di sorpasso. L’ala mobile posteriore dovrebbe, comunque, continuare ad esistere e a rendere le manovre più agevolate. Le linee guida, soprattutto in termini di potenza e dimensioni, sono già state tracciate. Ad Interlagos verranno discussi gli ultimi dettagli di una rivoluzione attesissima.