Se la lotta per il titolo è ristretta ai piloti Ducati, in MotoGP la Honda fa ancora fatica e un suo pilota spagnolo vive un altro dramma
Nelle quattro tappe che decideranno il Mondiale di MotoGP 2023 sono possibili due scenari, la riconferma di Pecco Bagnaia oppure il primo trionfo di Jorge Martin. Ma ci sono anche due certezze: se la Ducati festeggerà un altri titolo mondiale piloti, la Honda ancora una volta dovrà leccarsi le ferite.
Il marchio nipponico che ha dominato insieme a Yamaha gli ultimi vent’anni della classe regina continua ad accusare problemi in serie che lo limitano. Nonostante più volte quest’anno sia stato modificato l’assetto dei box e del team che segue la HRC, risultati concreti non ne sono arrivati. E a giudicare dal distacco notevole che le quattro moto nipponiche rimediano gara dopo gara, sarà anche difficile invertire la tendenza.
A questo però si aggiungono le difficoltà dei piloti. Joan Mir sembra un lontano parente del pilota bello e vincente che con la Suzuki aveva vinto il mondiale tre anni fa. Un discorso che lo accomuna, anche se con sfumature diverse, a Marc Marquez che ha da quando annunciato il suo addio sembra essersi tolto un peso.
Anche nel weekend di Phillip Island, ridotto per la cancellazione della Sprint a causa del meteo pessimo, il madrileno ha faticato moltissimo. Ma in conferenza stampa ha ribadito un concetto che forse non era chiaro a tutti. Fino a quando vestirà quei colori, darà tutto per la Honda e non sta ancora pensando alla sua nuova avventura con la Ducati Desmosedici del Team Gresini.
Dramma per il pilota spagnolo della Honda: ancora dolore che non sa spiegare
Il fine settimana in Australia per la Honda però è stato rovinato anche da un’altra vicenda, un dramma personale che ha colpito un altro spagnolo. I dati dicono che Alex Rins in questa stagione rimarrà l’unico ad aver portato la moto giapponese alla vittoria, nel GP delle Americhe ad Austin approfittando anche della caduta di Bagnaia.
Dopo però ha dovuto pagare un duro conto con la sorte. La caduta al Mugello e la frattura alla gamba sinistra lo hanno costretto di fatto a saltare tre mesi di gare. Adesso che sembrava essere tornato competitivo, come ha dimostrato in Indonesia con un buon nono posto, è arrivata un’altra mazzata.
Rins infatti dopo le prove del venerdì si è fermato e non è più salito sulla sua LCR Honda. Continua ad accusare dolore alla gamba infortunata, quando invece dovrebbe essere a posto per quello che gli assicurano i medici. Così ha fatto una nuova radiografia alla gamba, questa volta a Melbourne, che però non ha evidenziato problemi particolari.
Adesso tornerà a Madrid per farsi visitare dall’ortopedico che lo ha operato, per verificare l’eventuale presenza di una piccola ernia, oppure se sia la tibia a dargli fastidio quando si piega. E ha spiegato di aver corso a Mandalika con un’anestesia nella zona infortunata “ma è durata solo 13 giri e non posso continuare così. La zona potrebbe infiammarsi o potrei peggiorare la lesione”. Lui spera di esserci già in Thailandia o al massimo in Malesia però non ha risposte.