Certe automobili esistono solo nella fantascienza come quelle volanti o quelle anfibie, capaci di navigare come dei piccoli natanti. Eppure è tutto vero e pensate che qualche anno fa, si potevano acquistare come nulla fosse.
Se avete visto i film della saga di James Bond crescendo saprete che le automobili anfibie hanno due caratteristiche: sono delle Aston Martin destinate esclusivamente agli agenti segreti e non esistono fuori dal mondo dei film hollywoodiani. Eppure, oggi siamo qui per rivelarvi che quello che avete creduto di sapere è tutto sbagliato, che queste auto esistono davvero e funzionano pure abbastanza bene!
Almeno al momento in cui viviamo ora, c’è stata soltanto un’automobile anfibia costruita in un numero sufficiente di esemplari e fuori dal contesto militare in cui esistono tantissimi veicoli di questo tipo che si possa ricordare come un piccolo successo. Questo modello venne sviluppato nel contesto della Germania Ovest degli anni sessanta per soddisfare una richiesta molto specifica.
La piccola e pratica Amphicar di Hans Trippel venne progettata, ideata e costruita nel 1961 restando sul mercato fino al 1968 e venendo prodotta complessivamente in oltre 3.000 unità, tutte perfettamente in grado di muoversi su strada come in acqua. La vettura, una piccola cabriolet dall’aspetto simpatico che ricordava molto vagamente una Volkswagen dell’epoca nacque per accontentare le persone che intendevano provare un veicolo capace di navigare e muoversi su strada allo stesso tempo.
Si faceva pagare…
La vettura venne esportata dalla Germania Ovest in tutto il mondo, compresi gli States dove però l’alto prezzo – 10.500 Marchi dell’epoca equivalenti più o meno a 3.000 Dollari – ne limitò la diffusione. Al di là dell’alto costo, l’auto funzionava bene al punto che ancora oggi, a distanza di sessant’anni dall’ideazione del veicolo, almeno un centinaio di mezzi sarebbero ancora in condizione di marciare e galleggiare.
La tecnica della vettura era molto semplice: gli assali anteriori, provvisti di pompa di sentina e guarnizioni impermeabili, fornivano la propulsione sia su terra che in acqua ed il motore di fabbricazione Triumph montato a bordo garantiva una velocità di 12,5 chilometri orari in acqua che saliva a 120 fuori dall’ambiente naturale della vettura. Per tutelare l’auto da problemi meccanici, la vettura era rivestita di grasso in più punti con un sistema che pompava la sostanza nei punti chiave.
Tra le imprese più interessanti compiuti dalla Amphicar che veniva offerta in quattro colori diversi all’epoca c’è l’attraversamento del Canale della Manica da Dover a Calais, completato il 16 settembre 1965 con quattro persone a bordo: l’auto impiegò circa sette ore ma le forti correnti del tratto di mare non causarono il minimo danno al veicolo, regolarmente presente al Salone di Francoforte pochi giorni dopo. Peccato che oggi queste auto siano così rare e costose, sarebbe il caso di rifarla, non credete?