La FIAT Panda continua ad essere una delle auto più vendute in Italia, ma in pochi conoscono i dettagli tecnici degli esordi. Eccone alcuni.
Un giorno il compianto ex presidente dell’allora FCA, oggi Gruppo Stellantis Sergio Marchionne definì la Panda come la macchina per eccellenza della classe media italiana ed effettivamente aveva ragione. Dati alla mano, l’utilitaria della FIAT non delude. Risultata la macchina più venduta del 2022, nei primi tre mesi del 2023 si è confermata in vetta piazzando 28.593 unità.
Un trend costante di apprezzamento dovuto al pacchetto globalmente senza fronzoli, ma soddisfacente che propone. Attualmente si rivolge a chi cerca un mezzo con cui spostarsi in città, ma altresì compiere dei viaggi in tranquillità.
Ma è sempre stato così? E soprattutto, quali erano le sue prestazioni?
Prodotta dal 1980 al 2003 la prima generazione di questa superutiliaria ha fatto davvero la storia dell’automotive nostrano. Le sue linee basiche e senza pretese sono talmente iconiche da aver conquistato addirittura calciatori abituati a ben altro. In tempi non troppo lontani, ovvero nel 2021, Arturo Vidal, allora in forza all’Inter, si presentò al centro sportivo della Pinetina al volante di un classico “Pandino”, esaltandone la bellezza di guida. In molti preso in giro il cileno, ma la realtà è chi ha avuto occasione di provarla se n’è subito innamorato.
Nata a cinque porte per ospitare quattro passeggeri, il suo obiettivo era imitare le francesi tenendo un prezzo abbordabile per chiunque. Il progetto fu affidato al mitico Giorgetto Giugiaro il quale, assieme ad Aldo Mantovani, ideò un veicolo dal nome “Zero”, più volte rimaneggiato per arrivare alla versione definitiva, messa sul mercato ad un costo non bassissimo per l’epoca, ovvero 3.970.000 lire per la variante meno potente e a 4.702.000 lire per quella più aggressiva da 45 cv.
Fornita di propulsore bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cm3, il modello rilasciato dal 1980 al 1984 si indirizzava ai giovani per un look essenziale e per una certa versatilità. Spinta da 30 cv, passava da zero a cento km/h in un tempo lunghissimo di 36 secondi, per una velocità massima di 117 km/h. Nell’allestimento più potente si arrivava però a 140 km/h.
Con l’introduzione della trazione integrale, anche la possibilità di spingere sull’acceleratore è cresciuta toccando i 133 km/h di base. E’ il 1986 e si passa alla Panda Supernova. Qui il motore diventa di 769 cm3 per 34 cv, 903 cm3 per 45 cv e 999 cm3 per 50 cv della 4X4.
Il vero momento di svolta arriverà nel 1997 quando per festeggiare i diciassette anni di vita farà la sua apparizione al Salone di Ginevra con un esemplare più curato e soprattutto più accessibile a livello di costo. Forte di oltre tre milioni di auto vendute, investirà molto sul fronte sicurezza, ad esempio adottando l’interruttore inerziale che ferma l’afflusso del carburante in caso di sinistro, tenendo al riparo dagli incendi.
I modelli previsti per questa gamma furono sei. La versione d’ingresso e la Jolly godevano di 39 cv per 135 km/h di spunto massimo. 130 km/h vennero confermati per la 4X4 e la 4X4 Country Club. La Selecta da 54 cv riusciva invece a toccare i 140 km/h.
Interessante notare come al termine degli anni ’90 venne fatto un esperimento full electric, la Elettra, con batterie alimentate a piombo. Il prezzo era elevatissimo e l’autonomia piuttosto ridotto. Irrisoria la velocità massima di appena 70 km/h.
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