Le regole sulla guida in stato di ebbrezza sono state rese più severe. Cosa cambia e cosa si rischia adesso.
Mettersi alla guida dopo aver bevuto alcol non è mai una buona idea, sia per la propria incolumità, sia per quella degli altri. A seguito dell’alto numero di incidenti che tutt’ora si verificano la normativa è stata modificata.
Il quesito che molti si pongono è quale sia il quantitativo limite in termini pratici per essere in regola e dunque potersi mettere al volante senza pericolo.
Prima di cominciare l’analisi, è bene dire che non esiste un divieto assoluto riguardo l’assunzione di bevande alcoliche, salvo che per alcuni casi specifici, ma ovviamente è cosa saggia bere con responsabilità, in quanto uno stato di alterazione, anche leggera, può portare ad un abbassamento della soglia d’attenzione, ad un allungamento dei tempi di reazione, piuttosto che a compiere manovre azzardate pensando che non succederà niente.
Alcol e guida, le regole da non dimenticare
Purtroppo non è possibile stimare in anticipo quanto sia necessario bere per perdere la lucidità necessaria per guidare: molto dipende da quanto l’organismo sia in grado di smaltire velocemente l’alcol e che varia a seconda di peso, età e sesso.
Il Codice della Strada all’articolo 186 dice che non si può mettersi al volante con un tasso alcolemico pari o superiore ai 0,5 g/litro. Le sanzioni per questo genere di infrazioni sono molto elevate, si va infatti da un minimo di 532 euro ad un massimo di 6mila euro a seconda di quanto si è andati oltre alla soglia riportata.
La recente riforma Salvini ha reso ancora più intransigente il capitolo dedicato ai recidivi, per cui è stato introdotto il veto assoluto di assunzione, con l’obbligo di montare sul proprio veicolo l’alcol-lock, uno strumento che se avverte che il guidatore ha bevuto non permette al motore di accendersi.
Fatto un discorso generale entriamo nel dettaglio. Ad oggi la guida in stato d’ebrezza prevede anche la decurtazione di ben 10 punti sulla patente.
Se il quantitativo oscilla tra gli 0,5 g/l e i 0,8 g/l, l’ammenda andrà dai 532 ai 2.127 euro, con sospensione della licenza da tre a sei mesi.
Dai 0,8 g/l a 1,5 g/l la somma da sborsare sale a 800 fino a 3200 euro, con sospensione della patente da sei mesi a un anno e arresto fino a sei mesi.
andare oltre 1,5 g/l significa dover sborsare tra i 1500 e i 6000 euro, con licenza di guida in stand-by da uno a due anni, possibilità di arresto da sei mesi a un anno, sequestro preventivo del mezzo ed eventualmente confisca, ma solo se non appartenente ad un’altra persona.
In caso di ripetizione del reato nell’arco dei ventiquattro mesi arriva la revoca della patente. Se poi il conducente alterato ha provocato un sinistro tutte le sanzioni sono raddoppiate, con fermo amministrativo dell’auto per 180 giorni.
Agli articoli 589-bis e 589-ter del Codice Penale hanno poi introdotto il reato di Omicidio Stradale. Se il decesso è provocato da un dolo si rischia la reclusione da 2 a 7 anni. Il il quantitativo di alcol era superiore a 1,5 g/l gli anni vanno da 8 a 12.
Se a risultare ubriaco è un neopatentato la sanzione è di 624 euro.