Il gruppo Stellantis è a rischio bancarotta? Secondo una delle figure più note del mondo dei motori questo è uno scenario possibile.
La nascita ufficiale del Gruppo Stellantis nel 2021 ha fatto sì che diverse società di primo piano nell’industria motoristica potessero unire le forze. Su tutte si è trattato di un accordo prettamente tra realtà europee, con Italia e Francia prime protagoniste, ma anche negli Stati Uniti il marchio Stellantis è ben noto.
L’azienda infatti ha nella presenza della Jeep un logo storico e uno di quelli che nel corso degli anni ha saputo crescere al punto tale da poter diventare iconico. La casa americana infatti è nota a tutti per aver dato vita ad alcuni dei migliori fuoristrada del mondo, con Stellantis che dunque ha beneficiato moltissimo della sua presenza.
Negli Stati Uniti in questi mesi si sta vivendo un dramma non di poco conto. Non si parla più solo di “semplici” automobili, ma in questo caso è evidente come ci sia un problema strutturale della società. Gli scioperi sono iniziati nel momento in cui sono stati consegnati agli operai i nuovi contratti, ma questi sono stati ritenuti indecenti.
Per questo motivo a Detroit, e non solo, sono iniziate le rivolte da parte dei metalmeccanici che non sono più disposti ad accettare delle simili condizioni lavorative. Ecco come mai anche il sindacato UAW, United Automibile Workers, ha sostenuto la protesta di queste ultime settimane. A essere al centro del ciclone sono il Gruppo Stellantis, ma anche la Ford e la General Motors.
Intanto chi se la ride, se così si può dire visto come molte persone stanno perdendo il posto di lavoro, è la Tesla. L’azienda leader nella produzione di auto elettriche vive un momento roseo della propria storia e intanto Elon Musk lancia delle frecciatine nei confronti dei rivali.
Elon Musk contro lo sciopero:” Richieste eccessive”
Nonostante il mondo statunitense si sia riversato in favore degli operai, partendo dal Presidente Biden e arrivando al primo oppositore Trump, Elon Musk va controcorrente. Il CEO di Tesla infatti sostiene che queste richieste siano davvero esagerate e assurde, come riporta sul proprio account di twitter.
“La richiesta di aumento del 40% dello stipendio e il passaggio a 32 ore lavorative la settimana è il modo perfetto per far andare in bancarotta una società”. Dunque secondo Musk, non ci dovrebbe essere un accordo tra le parti, ma questo comporta un grosso ritardo nella produzione e nella vendita delle automobili.
They want a 40% pay raise *and* a 32 hour workweek. Sure way to drive GM, Ford and Chrysler bankrupt in the fast lane.
— Elon Musk (@elonmusk) September 26, 2023
Al momento infatti, non solo si parla di uno stipendio inferiore rispetto a quello richiesto, ma si parla anche di un orario da 40 ore settimanali. La richiesta dunque è quella di lavorare 8 ore al giorno per 4 giorni e non per 5. A rispondere a Musk ci ha pensato il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con questi che ha dichiarato che gli affari per Stellantis, Ford e General Motors stanno andando alla grande e dunque dovrebbero venire incontro alle richieste dei lavoratori. Per Musk sarà dura avere una ribellione dei suoi operai, dato che in casa Tesla non vi è un sindacato.