Sono scaturite grosse polemiche in F1 in queste ultime settimane e ora i piloti sono pronti a far sentire la propria voce.
La stagione 2023 è stata una lunga e gloriosa marcia trionfale della Red Bull, con la casa austriaca che con ben sei gare d’anticipo ha vinto il Mondiale costruttori. Ora tocca a Max Verstappen concludere il proprio terzo trionfo iridato e, a meno di particolari sorprese, sarà il Qatar la tappa che lo porterà in cima al mondo.
Il 2023 dunque si sta avviando verso la propria conclusione, ma ciò che non può fare la Federazione è farsi trovare impreparata per il futuro. Al momento infatti si sta già pensando alla prossima stagione e soprattutto non sono mancati gli spunti polemici anche in queste ultime prove.
Il primo evento che è stato fortemente contestato è avvenuto a Singapore, tappa nella quale Max Verstappen è stato colpevole in tre occasioni di aver ostacolato il giro in qualifica degli altri piloti. Di solito questo atteggiamento comporta tre posizioni penalità in griglia di partenza, ma non c’è stato nulla, mandando così su tutte le furie i suoi colleghi.
La FIA ha fatto mea culpa, tanto è vero che ha deciso di togliere quelle immagini dal suo archivio in modo tale da non darle modo di essere un precedente accettabile per il futuro. Anche in Giappone non sono mancate le polemiche, visto che Sergio Perez è rientrato in pista dopo essersi già ritirato solo per fare il giro che gli avrebbe permesso di scontare i cinque secondi di penalità.
Essendosi ritirato in un primo tempo, questa sanzione l’avrebbe dovuta scontare in Qatar, ma rientrando svariati giri dopo ha potuto “scontarla” in modo non troppo etico, seppur concesso dal regolamento. Anche dopo questo episodio, sono molti i piloti che ora chiedono a gran voce maggiore chiarezza nel regolamento.
Uno dei piloti che è stato penalizzato dal comportamento di Checo Perez in Giappone è stato Alexander Albon. Il pilota della Williams è stato il primo a essere colpito dalla pessima giornata del messicano e al termine della gara, come riporta RacingNews 365, ha spiegato dal proprio punto di vista, come la situazione sia insostenibile.
“Quello che ha fatto con me alla Curva 11, Perez lo ha poi rifatto con Magnussen poco dopo. Questo significa che il regolamento non dà modo ai piloti di imparare dai propri errori e le punizioni sono troppo leggere”. Albon dunque si scaglia contro la Federazione e contro un atteggiamento che a quanto pare per lui è troppo permissivo.
Non si tratta solo di una polemica legata al momento, perché Albon ricorda anche quando lui venne penalizzato ad Austin nel 2022 per un contatto con Sainz. Anche in quel i soli cinque secondi non erano da considerarsi come una punizione degna per il danno che aveva commesso nei confronti dello spagnolo della Ferrari. L’intento è dunque quello di inasprire quanto più possibile le pene dal 2024, ma soprattutto sarà importante mantenere una coerenza di base che è il sale per far accettare un regolamento.
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