Affronto diretto alla Tesla Model Y, il competitor ci va giù pesante e apre ad una nuova frontiera dell’elettrico
In questi anni l’elettrico sta trovando una risposta sempre maggiore da parte del consumatore finale ma, questo bisogna dirlo, gran parte del merito di questa rivoluzione è da attribuire proprio a Elon Musk, fondatore di Tesla e primo a credere in un futuro simile.
Le auto di Tesla hanno subito conquistato l’utente soprattutto per la loro tecnologia curata nei minimi dettagli, quello che non è mai sembrato accattivare in maniera particolare, tuttavia, è stato il design, studiato più per la funzionalità aerodinamica che per appagare la vista. Senza ombra di dubbio il fattore aerodinamica è determinante per far sì di ridurre i consumi e aumentare quindi la durata delle batterie, uno dei punti deboli più comuni dell’elettrico, ma anche l’occhio vuole la sua parte e questa è la prima critica posta al marchio statunitense da Polestar, azienda che sembra decisa ad aggredire velocemente la stessa fetta di mercato che occupa Tesla.
“Le loro auto sembrano gelatine o patate!” Nahum Escobeso senza peli sulla lingua, che affronto!
È sbarcata in Australia la Polestar 2024 in occasione di un’importante roadashow prima del lancio ufficiale che avverrà a Giugno del prossimo anno. Il punto focale di Polestar? Non far assomigliare le loro auto ad una patata! Queste le parole dell’exterior designer della casa.
La Polestar promette di aggredire il mercato dell’elettrico con auto che siano in grado di performance eccellenti ed essere allo stesso tempo anche in grado di rubare l’occhio in strada, un obiettivo poco perseguito da Tesla che, diversamente, ha deciso di puntare praticamente tutto sulla funzionalità.
“A fine giornata sicuramente bisognerà guardare all’autonomia e per favorire i consumi non vi è dubbio che l’aerodinamica sia un fattore chiave, motivo per cui siamo arrivati in un punto in cui tutte le auto elettriche assomigliano a gelatine o patate! In Polestar non vogliamo fare parte di questa tendenza, guardando al futuro non vorremo stanziare nella categoria di tutte queste auto arrotondate per favorire solo l’aerodinamica.”
Queste le parole di Nahum Escobedo, che ha così continuato: “La nostra sfida sarà questa, ovvero trovare un equilibrio tra autonomia e design, se entri in galleria del vento e parli con qualsiasi tecnico dell’aerodinamica ovviamente questo spingerà per superfici rotonde ovunque, noi tuttavia faremo qualcosa di diverso”. Un qualcosa di diverso che è già stato visto guardando alla faccia anteriore della Polestar 3, un’auto da 132.000 dollari con un doppio motore posteriore in grado di erogare 360 KW e 840 Nm.
L’autonomia promessa per questa vettura è di 610km nella versione standard e 560 km nella versione Performance Pack, niente male per una macchina di questo tipo in grado di arrivare da 0 a 100 km/h in soli 4,7 secondi. Per ora l’anticipazione sembra aver riscosso molto successo, un veicolo non di certo economico ma che rappresenta il primo vero connubio tra prestazioni e sostenibilità, non resta che attendere il suo primo lancio per capire cosa ne penserà il mercato.