Carlos Sainz è tornato al suo vecchio vizio di attaccare l’operato della squadra. Ecco di cosa si è lamentato al termine del GP del Giappone.
Quando le cose vanno bene Carlos è in prima linea nel sostenere la squadra, ma quando ha giornate storte non fa altro che puntare il dito sull’operato degli strateghi o sulla vettura. A Singapore è accaduto un miracolo sportivo in una stagione in cui ogni singolo GP era stato dominato dalla Red Bull Racing.
Chiunque avesse strappato, nel 2023, un trionfo a Verstappen e Perez avrebbe fatto una piccola impresa. Sainz è stato caparbio nel riuscire a comprendere che la giornata giusta era, finalmente, giunta e non ha commesso errori, ottenendo pole e vittoria. Per il figlio d’arte del Matador si è trattato del secondo trionfo in carriera in F1, dopo quello a Silverstone del 2022.
A soli 7 giorni di distanza dal successo di Singapore sono riemersi i malumori. Sainz, infatti, non ha trovato il feeling giusto sulla SF23 e ha chiuso le qualifiche al sesto posto. Avrebbe potuto guadagnare una posizione in gara, ma la squadra, stavolta, ha sacrificato lui e nel panino delle due Ferrari si è infilato Lewis Hamilton. Max Verstappen è tornato a volare, non dando scampo ai due driver della McLaren, Lando Norris ed Oscar Piastri, oltre che ad un opaco Charles Leclerc.
La gara dei ferraristi non ha visto particolari sussulti, se non nella sfida con le Mercedes. La lotta al secondo posto è più aperta che mai. La Red Bull Racing ha festeggiato il sesto mondiale costruttori della sua storia, raggiungendo 597 punti. Al secondo posto c’è la Mercedes a 305, mentre la Scuderia modenese è a 285. La Rossa ha rosicchiato qualche punto, ma avrebbe potuto essere più vicina, sentendo le parole nel dopo GP di Carlos Sainz.
Ferrari, il richiamo di Carlos Sainz
Il #55 era partito a fionda, scavalcando Perez ed insidiando Leclerc. Per lo spagnolo era in programma una strategia B e la squadra si è lasciata sfuggire la possibilità di stare davanti ad Hamilton. L’undercut può essere una ottima strategia per guadagnare posizioni, ma il timing è tutto. Il connazionale Alonso, ad esempio, è stato fermato troppo presto ed è finito tra i leoni, come lui stesso ha annunciato via radio. Il circus è sempre più incandescente con annunci improvvisi.
Sainz non è stato chiamato in tempo per proteggersi dall’undercut di Lewis Hamilton. A quel punto si è dovuto accontentare della sesta piazza. Il madrileno è rimasto soddisfatto del sesto posto, dopo una giornata non semplice per la Rossa. Il tracciato di Suzuka non era dei più congeniali per la SF23. Sainz si è lamentato della strategia con una ultima sosta discutibile.
“Peccato per l’ultimo pit che mi è costato la posizione perché eravamo 4 secondi davanti e siamo usciti 8 dietro, quindi dobbiamo capire cosa si poteva fare. Alla fine hanno fermato Charles per assicurarsi la posizione, mentre io sono stato un po’ sacrificato“, ha tuonato Carlos Sainz ai microfoni di Sky Sport. Il pilota di Madrid ora ha 15 punti di vantaggio su Leclerc e può continuare ad ambire al quarto posto della graduatoria.