Nel corso del GP di Suzuka, una Red Bull lascia il GP. Una decisione inevitabile, corsa semplicemente da dimenticare.
Quest’oggi – o meglio, per i fan europei stamattina – va in scena il GP di Suzuka. Sulla splendida pista giapponese, che è tornata ad andare stabilmente in scena dopo la pandemia di Coronavirus, ci si aspetta un grande spettacolo e tanti, tantissimi colpi di scena.
E infatti, nonostante siamo ancora alle prime battute di gara, c’è già una sorpresa. Una Red Bull è stata costretta al ritiro. Scopriamo allora cos’è successo e da cosa è dovuta la decisione di chiudere così la corsa del tracciato giapponese di una delle due vetture anglo-austriache.
La vettura ritirata è quella di Sergio Perez, che con la sua Red Bull ha disputato un Gran Premio semplicemente da dimenticare. A partire dalla prima penalità di cinque secondi, che ha scontato ai box. Il motivo è legato ad una infrazione commessa nel corso della Safety Car: appena uscito dalla pit lane, ha superato diverse macchine. Mossa che non è possibile effettuare con la SC in pista.
Poche tornate dopo, ha avuto un contatto con Kevin Magnussen, con tanto di ala anteriore danneggiata, che molto probabilmente gli avrebbe causato un’altra penalità. Non c’è stato tempo per scontare quest’ultima, visto e considerato che ha concluso il suo week end anzitempo. Del resto, continuare una corsa in condizioni sportive ormai precarie, con una – facciamo due – penalità sulle spalle e una macchina con cui non ha praticamente avuto feeling per tutto il fine settimana, era davvero ai limiti dell’assurdo.
Certo, fa effetto vedere tutte queste difficoltà in una Red Bull, considerando le prestazioni tirate fuori per tutta la stagione da Max Verstappen. Però la situazione di Perez non è nuova, per così dire.
Da fin troppe gare il pilota messicano fatica in qualifica e arranca ancor di più in gara. Più o meno dal GP di Montecarlo, dove fece un banale errore in qualifica, il sudamericano ha iniziato un mondiale completamente in salita. E adesso rischia addirittura il secondo posto nel mondiale piloti. Il che, considerando con quale macchina vada in pista, è a dir poco paradossale. E sulla graticola, magari non per il 2024 ma probabilmente in ottica 2025, ci finisce eccome.
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