La Mercedes finisce di nuovo sotto inchiesta. Non c’è serenità per la casa automobilistica, la quale è finita al centro di uno scandalo, dopo accuse molto gravi.
Le case di produzione di automobili sono sotto la lente di ingrandimento delle agenzie governative, sopratutto negli ultimi tempi. L’attenzione è massima e stavolta al centro del caos è finita la Mercedes-Benz – secondo le notizie che riferisce ‘Reuters’ -, dopo la lettera trapelata da parte dell’Autorità federale tedesca rispetto alle norme per i trasporti automobilistici.
Secondo quanto si legge, l’azienda è accusata di utilizzare dei dispositivi di misurazione manipolati. Questi facevano in modo che i motori della Mercedes aggirassero gli standard stabiliti sulle emissioni Euro 6. La lampadina si è accesa, in seguito allo scandalo che ha coinvolto anche la Volkswagen, noto poi come “Dieselgate”. Scoprire l’inganno non è stato molto complicato, dopo aver messo gli occhi sull’operato della casa automobilistica: tre parti del software illegale sono state ritrovate all’intento del motore diesel OM642 utilizzato per il modello E350 BlueTec.
In pratica due dispositivi riescono a modificare le prestazioni del motore, seguendo alcuni parametri per la temperatura. L’Autorità ha intimato la Merecedes-Benz a risolvere i “problemi”, prima che le vetture vengano bandite e richiamate. Il caso sta estendendo le sue dimensioni e ha coinvolto anche un grippo tedesco per la protezione dell’ambiente dei consumatori, ovvero il Deutsche Umwelthilfe (DUH), che ha diffuso la lettera di cui sopra affermando di averla ricevuta da fonti anonime.
La fonte non deve essere stata così anonima, se alla fine la Mercedes-Benz ha annunciato la sua disponibilità alla collaborazione già in corso con l’agenzia per risolvere gli inconvenienti. Il software sarebbe stato immediatamente aggiornato con i correttivi necessari per una giusta valutazione circa le emissioni. Il 27 luglio era la scadenza fissata per implementare l’aggeggio, ma alla fine è stata prolungata la scadenza per consentire di rendere più sofisticato il sistema. Tuttavia, per la Mercedes-Benz si tratta di una situazione scomoda, poiché ci sono dei precedenti. È già capitato che la Deutsche Umwelthilfe esamini l’operato dell’azienda e ritrovi delle incongruenze. Era accaduto nel 2021, quando la casa automobilistica veniva accusata di utilizzare otto dispositivi di misurazione illegali nel modello Classe E equipaggiato con il motore OM642.
Questi dispositivi possono risultare davvero pericolosi, perché riducono la quantità di AdBlue, che viene iniettata, la quale è necessaria per neutralizzare gli ossidi di azoto. Lo scandalo “Dieselgate” riguarda più aziende, e infatti pochi mesi fa è stato multato l’ex Ad di Audi, Rupert Stadler, per 1,1 milioni di euro per il ruolo da protagonista negativo nello scandalo. Il dirigente ha preferito riconoscere da subito la sua colpevolezza per evitare la prigione. Prima di lui, era toccato a Bosch, fornitore di ricambi auto, che aveva pagato una multa da 25 milioni di dollari. Una tendenza che riguarda sempre più aziende ed è la sua vastità a preoccupare e richiedere che il fenomeno sia inibito quanto prima.
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