Uno dei campioni più forti dello sport internazionale rischiò grosso dopo un incidente con questa autovettura dalla potenza incredibile.
Nella storia dell’industria automobilistica diversi marchi internazionali, più o meno di successo, hanno sognato e sperato di realizzare una vettura che potesse rappresentare il ‘non plus ultra’ della supercar moderna.
Aziende che hanno tentato di emulare la classe, la potenza e la velocità di auto come Ferrari, Lamborghini o Bugatti. Ma non sempre i risultati sono stati positivi né troppo sicuri per chi guidasse certe vetture.
È il caso della storica Vector W8, un’autovettura sportiva modello coupé disegnata da Jerry Wiegert e prodotta dalla casa automobilistica statunitense Vector Motors dal 1989 al 1993. L’idea dell’azienda made in USA era proprio quella di mettere in vendita un veicolo che non avesse nulla da invidiare ai noti marchi sportivi internazionali.
La Vector circa 30 anni fa montava un motore V8 da 5.735 centimetri cubici con una potenza ufficiale da 650 cavalli, ma fra i ben informati si parlava addirittura di potenze pari al doppio, 1.200 cavalli. Un’auto spaventosa e ultra-veloce per quel periodo, visto che all’epoca le grandi supercar non superavano i 500 CV.
Addirittura c’era chi ammetteva che la Vector W8 potesse raggiungere su strada una velocità fino a 350 km/h, qualcosa di mostruoso che però non è mai stato confermato da test su pista. Tanto veloce quanto pericolosa: la supercar statunitense infatti divenne celebre per un terribile incidente occorso a André Agassi, uno dei tennisti più forti di sempre.
Agassi raccontò che un giorno, mentre girava sulla Vector con suo fratello, sentì un forte odore di bruciato. Aprendo il portellone posteriore trovò la tappezzeria completamente in fumo. Secondo le analisi dei meccanici, i tubi di scarico si erano surriscaldati e avevano quindi attaccato la moquette, rischiando di far prendere fuoco all’intera auto.
“Quest’auto è una trappola mortale, avevamo paura che esplodesse da un momento all’altro” – dichiarò Philip, fratello di André Agassi che era con lui al momento del surriscaldamento. Il tennista statunitense rischiò veramente tanto per colpa di questo difetto meccanico ed ingegneristico che rese la W8 un’auto tanto veloce ed affascinante quanto pericolosa.
Nel 1993 la produzione della Vector W8 si interruppe, per via dell’acquisizione di tale azienda da parte del colosso indonesiano Megatech, la stessa azienda che aveva acquisito anche la Lamborghini. Oggi è un pezzo da collezione per intenditori, visto che sono rimasti in circolazione solo 17 prototipi di questa supercar.
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