Bisogna iniziare fin da piccoli a coltivare la passione per i motori, ma questo ragazzino di strada ne ha fatta davvero tanta.
Le motociclette sono tra le più grandi passioni al mondo, con le corse che hanno da sempre catalizzato l’attenzione a livello mondiale. Per poter diventare dei piloti professionisti bisogna però iniziare quando si è davvero molto piccoli, in modo tale da perfezionare la sensibilità alla guida.
Lo si può vedere anche in questa foto che ormai è davvero molto datata e che risale addirittura agli anni ’50, dove viene ritratto un autentico mito. Lo avete riconosciuto?
Per l’Italia era un periodo di grandi cambiamenti, con la fine della dittatura e della Guerra che permettevano così di vedere con maggiore serenità il futuro.
Ad aiutare il Belpaese, e non solo, a rialzare la testa dopo tanti anni di sofferenza vi era il motorsport. Nel 1949 nacque il MotoMondiale e l’anno seguente toccò alla F1, due competizioni che sono state in grado di scrivere pagine memorabili della storia dei motori.
Se le motociclette sono diventate così tanto amate al giorno d’oggi vi è però da attribuire il merito ai primissimi pionieri. Il nome di John Surtees, ribattezzato il “Figlio del Vento”, diede modo al mondo intero di scoprire come un motociclista di fama mondiale potesse diventare anche un pilota automobilistico di altissimo livello.
Lui è stato l’unico a vincere sia nel MotoMondiale che in F1, con i successi sulle due ruote che sono stati ben superiori rispetto al solo Mondiale del 1964 con quattro. Chi prese il testimone del fenomeno britannico fu uno dei più grandi orgogli italiani della storia dello sport del Belpaese.
Giacomo Agostini: la passione per le moto
Già da quando era giovanissimo dunque Giacomo Agostini, per tutti semplicemente “Ago”, nutriva il grande amore per le due ruote che lo portò a diventare il più titolato della storia. Nessuno come lui infatti ha saputo vincere la bellezza di ben 15 titoli mondiali.
Nacque a Brescia in piena Seconda Guerra Mondiale, il 16 giugno 1942, ma la sua vita si svolse in provincia. Ai piedi della Valle Camonica c’era Malegno, piccolo paesino che diede al giovane Giacomo di crescere nella frazione di Lanico.
Da lì la famiglia di spostò su Lovere, uno dei borghi più belli e incantevoli d’Italia che si affaccia sulla splendida cornice del Lago d’Iseo. Probabilmente è proprio in questo splendido paese, sito già in provincia di Bergamo, che Agostini ha scattato questa fotografia.
La sua carriera lo ha portato a essere prettamente legato al nome della MV Agusta, ma a metà anni ’70 mise a tacere anche i suoi detrattori. Erano molti convinti che le sue vittorie giungessero solo per merito della moto (ricordiamo come dal 1968 al 1971 vinse la bellezza di ben trentotto gare consecutive, prima di ritirarsi in occasione del GP di Monza) ma il passaggio alla Yamaha mise tutti a tacere.
Agostini vinse anche con il passaggio alla casa giapponese, diventando così il primo pilota di sempre a vincere due Mondiali consecutivi con due moto diverse. Un’impresa che verrà pareggiata solo da Valentino Rossi e che dimostra così la grandezza di un fenomeno come Giacomo Agostini.