Le previsioni degli economisti possono essere un’arma a doppio taglio: non sempre una predizione ci azzecca e in questo caso in particolare, alcune sembrano davvero essere “invecchiate male”…
Spesso il lavoro dell’economista diventa molto complicato nel momento in cui persone che devono investire i propri risparmi si affidano alle predizioni di questi professionisti per investire il proprio denaro: come è evidente, non sempre una previsione va a buon fine e spesso, anche una persona che se ne intende di economia e segue il mercato con costanza può sbagliarsi.
Proprio in questo periodo ci siamo imbattuti in un articolo del 2015 del periodico specializzato Autowise che rilasciava un’interessante predizione sui marchi che più probabilmente sarebbero falliti nei successivi dieci anni: vi diciamo da subito che sarà molto interessante vedere come sia evoluto il mercato in poco meno di dieci anni. Alcune previsioni si sono davvero avverate mentre altre sono fallite clamorosamente!
Partiamo dalla predizione più azzeccata che riguardava il marchio Fisker che con un’altra realtà molto famosa del settore delle auto elettriche di cui parleremo tra poco condivide anche le origini dato che è californiana. Questo marchio è effettivamente fallito nel 2013 ma alcuni investimenti europei hanno riportato sul mercato il brand che adesso sta per arrivare nel nostro paese. Stesso discorso per Scion, recentemente chiuso da Toyota che lo usava come sotto marchio sul mercato nordamericano.
Nell’articolo leggiamo anche previsioni riguardo marchi come Aston Martin e Lotus che secondo il periodico, sarebbero dovuti fallire entro il 2025: è vero che mancano ancora due anni ma vista la situazione attuale, agli economisti sembra davvero improbabile che questi marchi possano andare in fallimento nel giro di poco tempo. Entrambi i brand hanno piani per il futuro e un listino pieno di nuove vetture.
Tra le predizioni più clamorose del sito c’era anche il fallimento del marchio Tesla, allora considerata una bolla finanziaria sul punto di scoppiare, e addirittura del Gruppo Volkswagen che in quel periodo affrontava lo scandalo disselgate che in effetti è costato miliardi di Dollari al colosso tedesco che però continua a vendere milioni di automobili ogni giorno in tutto il mondo.
Questo articolo insomma è la prova che anche gli economisti possono sbagliarsi. Le case produttrici che abbiamo citato sono tuttora attive ma attenzione: questo dev’essere un monito per chi investe denaro in azioni sul mercato automobilistico che è davvero imprevedibile e in costante mutamento, pensate che nemmeno dieci anni fa, questi erano i prospetti per oggi. E guardate come è finita!
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