A voi il giudizio su questa vettura che ricorda molto l’ammiraglia sportiva della casa tedesca…ma sotto sotto, svela una realtà davvero assurda.
A primo impatto sembra una Bmw M3, ma non appena è stata presentata al pubblico questa auto, che sta già facendo parlare di sé, ha rivelato una incredibile sorpresa. Sono rimasti tutti di sasso una volta scoperto il segreto. 
Il fenomeno delle cosiddette mock-up supercar è molto diffuso nel mondo, non tanto qui da noi in Europa ma soprattutto in Asia e negli Stati Uniti dove molte persone, un po’ per gusto dell’orrido un po’ per ironizzare sul fatto che le automobili sportive costano sempre di più prendono dei normalissimi modelli di automobile e li mascherano in modo da farli somigliare a delle vere supercar.
A volte, il risultato di queste modifiche è seriamente incredibile al punto che si registrano casi di truffe vere e proprie in cui un’automobile viene spacciata per una supercar ad un prezzo assurdo per poi rivelare la realtà non appena si inserisce la chiave nel quadro di accensione, diciamo solo che nel caso di oggi, il plagio è abbastanza evidente anche ad una persona inesperta.
Introdotta ormai nel 1985 la BMW M3 è la versione più vivace della Serie 3, una delle berline più rappresentative ed amate dai fans della casa bavarese che da anni continua a far impazzire i fans. Perfino l’ultimo modello, con la sua criticatissima griglia frontale ha riscosso un enorme successo. Tutti vorrebbero un’automobile così ma c’è chi è disposto a mentire ed ingannare per averla.
Sotto il cofano, la verità!
Evidentemente, quella che potete “ammirare” qui sotto in fotografia non è una leggendaria BMW M3 della prima serie. Se non fosse evidente ad un primo impatto per il semplice fatto che la vettura è un’utilitaria a cui manca la tradizionale coda posteriore sappiate che è il plagio stesso a rivelarsi nel momento in cui leggete il nome scritto sulla fiancata della vettura. 
Nel tuning in questione realizzato dalla giapponese Im Tuning, una piccola Kei Car – le vetture da città prodotte in Giappone con piccoli motori – è stata mascherata come una vera bavarese. Punti bonus per quella convincente mascherina frontale ma le piccole ruote e l’aspetto compatto sono davvero pessime!
Sotto quei colori storici si cela in realtà una Suzuki Mighty Boy prodotta tra il 1983 ed il 1988: si tratta di una sorta di piccolo pick-up da città venduto solo in estremo oriente che sotto il cofano “vanta” un piccolo motore da 550cc degno di una motoretta, niente in confronto al leggendario propulsore a sei cilindri da circa 200 cavalli della M3 originale. Che dire, un bel tentativo.