Un vero e proprio marchingegno artigianale può risolvere il difficile problema delle buche su strada. Così l’asfalto può migliorare.
Una piaga enorme per le strade cittadine ed extra urbane di tutto il mondo sono sicuramente le cosiddette buche. Ovvero le voragini, più o meno grandi, che spuntano sull’asfalto per via di una scarsa gestione del manto stradale.
Ogni strada ha bisogno di una forte manutenzione, dovuta all’usura, al continuo passaggio di mezzi pesanti a velocità elevate, ma anche per via delle intemperie metereologiche. Spesso c’è carenza in tutto ciò, anche per una certa gestione che va rivista da parte degli enti comunali.
Per rinforzare l’asfalto delle strade si utilizza tuttora la sabbia, uno strumento naturale che viene estratto da spiagge e fiumi per poter riassestare il fondo del manto stradale. Ma a sorpresa alcune ricerche hanno messo in evidenza come ci sia un altro elemento, molto più facile da reperire, che potrebbe rappresentare una soluzione migliore.
Fondi del caffè al posto della sabbia per rinforzare il manto stradale
Come pubblicato dallo studio del Journal of Cleaner Production, pare che i fondi del caffè possano rappresentare una soluzione alternativa efficace per curare il manto stradale ed evitare l’insorgenza di buche e voragini. La ricerca ha dimostrato come questo elemento di ‘scarto’ prodotto da una delle bevande più consumate al mondo possa essere utile in questi termini.
Ogni anno vengono prodotti circa 15 milioni di tonnellate di fondi di caffè esausti , la maggior parte dei quali finisce nelle discariche. Secondo la suddetta ricerca si può dare una seconda vita a questo materiale, che avrebbe una capacità di rafforzare l’asfalto almeno pari a quella della sabbia.
Ovviamente bisogna essere più dettagliati nello spiegare tale procedimento. Non basta prendere i fondi del caffè di un qualsiasi bar e riempirvi semplicemente una buca. Per rendere il materiale di scarto utile alla causa serve una lavorazione specifica. Ovvero riscaldando i fondi di caffè a 660 e 962 gradi Farenheit circa in una fornace priva di ossigeno per due ore, per rimuovere la debole sostanza organica e formando una sostanza raffinata chiamata biochar.
Il biochar, in queste due temperature diverse, vengono aggiunte al cemento in proporzioni crescenti, al posto della sabbia, come riempitivo al calcestruzzo, fino al 20% del volume utilizzato. Il test effettuato dai ricercatori pare aver dato risultati ampiamente positivi. Il futuro è già scritto: miscelare i fondi del caffè riscaldati a 662 gradi di media, sostituendo così il 15% della sabbia con un conseguente aumento di poco più del 29% della resistenza alla compressione.