Non potete avere dimenticato la mitica Dune Buggy dell’eterna coppia Bud Spencer-Terence Hill. L’hanno rifatta nuova e il risultato è davvero straordinario.
Il compianto ed eterno Carlo Pedersoli alias Bud Spencer e l’amico di sempre, quello di mille avventure, Terence Hill, prima “se la contendevano” a birre e salsiccia, poi dovevano, come al solito, fare a cazzotti con i cattivi di turno.
Nella massima espressione della prepotenza, gli antagonisti, una banda di motociclisti guidata da un folle dottore e da un magnate tutt’altro che malvagio, l’avevano distrutta davanti ai loro occhi: il sogno americano, il California Dreaming, della Dune Buggy. Era l‘auto simbolo per sfrecciare nel deserto a ridosso del Messico. Il modello veniva esaltato all’ennesima potenza da una pellicola di circa 50 anni fa, che solo gli italiani e un maestro come il regista Marcello Fondato, fedelissimo del duo Spencer-Hill, aveva saputo creare ad arte.
L’iconico film, all’insegna dell’ironia e dell’amicizia, “Altrimenti ci Arrabbiamo”, regalava agli italiani del tempo, il mito di una vettura particolarissima e in fondo neanche troppo costosa, che oggi incredibilmente, grazie alla casa madre, rinasce.
Torna la Dune Buggy di Altrimenti ci Arrabbiamo: cresce l’attesa per l’auto che sfrecciava nel deserto. Sarà tutta elettrica
Il nuovo modello, neanche a dirlo , è in versione rigorosamente elettrica, decisamente al passo con i tempi.
Il Meyers Manx, l’iconico Dune Buggy degli anni ’60-70, ritorna come il nuovo Meyers Manx 2.0, come detto, completamente elettrico. La Manx originale, la prima “dune buggy”, era un’auto in kit, costruita su un telaio modificato del Maggiolino VW con un kit carrozzeria in fibra di vetro.
Era popolare nelle corse nel deserto negli anni ’60, anche se l’azienda ha poi chiuso i battenti nel 1971. Bruce Meyers, il fondatore, la ha riportata in vita nel 1999 e ha presentato un prototipo elettrico nel 2014. La società è stata venduta alla società di venture capital Trousdale nel 2020.
La nuova società, Meyers Manx, LLC, ha ora introdotto una versione aggiornata e completamente elettrica del buggy, che è stata presentata poco tempo or sono, in una suggestiva operazione marketing, come solo gli americani sanno fare, nello scenario da mille e una notte di Malibu.
Il nuovo veicolo non è più, di fatto, una kit car. Prima di tutto va sottolineato questo aspetto. Il nuovo modello, invece, verrà completamente assemblato dal produttore con un’estetica di design simile all’originale Meyers Manx ma modernizzata (e con un tocco retrò molto interessante). L’auto è stata progettata da Freeman Thomas, che ha anche ideato l’Audi TT e la moderna VW New Beetle.
Per quanto riguarda le specifiche tecniche, sulla lunghezza d’onda della maggior parte dei primi modelli di auto elettriche, potrebbero cambiare prima che l’auto venga lanciata sul mercato. Attualmente la società sta pianificando due diverse opzioni di batteria, da 20 kWh e 40 kWh, che saranno in grado di raggiungere un’autonomia di 150 e 300 miglia.
L’auto può essere caricata a 6 kW con alimentazione CA o 60 kW con un caricabatterie rapido CC (come opzione): un valore basso rispetto ai moderni veicoli elettrici, ma con una batteria più piccola dovrebbe comunque caricarsi molto rapidamente. Questi numeri di autonomia sembrano comunque elevati dato che la Leaf da 40 kWh ottiene 150 miglia di autonomia, ma poiché la Meyers Manx 2.0 è molto più piccola di una normale auto elettrica, il risultato finale dovrebbe garantire la massima efficienza.