Alessandro Nannini è stato un pilota iconico negli anni passati in Formula 1, ma dopo aver corso ha riscontrato qualche problema.
Solo Antonio Giovinazzi negli ultimi anni è riuscito a portare in alto il Tricolore in F1. Si tratta sicuramente di un momento di crisi per il movimento italiano, anche se i grandi talenti non mancano, come Gabriele Minì e Kimi Antonelli. In passato erano molte le guide del Belpaese in F1, tra questi anche Alessandro Nannini.
Non si tratta di omonimia nel cognome, perché il pilota senese è proprio il fratello più piccolo della leggendaria cantante italiana Gianna. Il suo nome divenne molto noto nel mondo della F1 verso la fine degli anni ’80, quando dopo diversi anni gloriosi, riuscì a meritarsi il passaggio tra i grandi.
Nel 1978 iniziò a gareggiare con i rally, in vista della Formula FIAT Abarth e quando nel 1981 vinse la competizione, l’anno seguente passò in Formula 2. A metterlo sotto contratto fu la Minardi che se lo tenne stretto per diverso tempo, con il suo ruolo che per anni è stato quello di collaudatore.
Il motivo era che non riuscì mai a ottenere la superlicenza, fino al 1986, anno in cui finalmente ebbe modo di scendere in pista. In quella stagione Nannini collezionò un record quasi ineguagliato, dato che solo in Messico completò la gara. Il resto delle gare fu sempre costretto al ritiro.
Non andò molto meglio anche nel 1988, ma le cose cambiarono in Benetton. A sorpresa la Scuderia britannica lo chiamò nelle proprie fila e già nel 1988 trovò due podi a Silverstone e a Jerez de la Frontera. L’apice della carriera lo toccò però a Suzuka nel 1989, quando sfruttò l’incidente tra Prost e Senna per vincere la sua prima e unica gara in Formula 1.
Incidente in elicottero e tasse non pagate: i problemi di Nannini
Purtroppo la carriera di Nannini si interruppe proprio quando stava iniziando a ottenere risultati positivi. Il 12 ottobre 1990 si trovava a bordo di un elicottero, quando il mezzo purtroppo non riuscì ad atterrare in modo delicato e così facendo lo sbalzò al di fuori da esso. L’evento lo portò a perdere l’avambraccio destro e solo un intervento raffinato del dott.Bufalini poté rimetterlo in sesto.
Non ebbe più modo di correre in F1, ma si dedicò negli anni seguenti ad altre competizioni, in particolare nel DTM con la Alfa Corse. Negli anni però Nannini ha fatto parlare di sé non soltanto per le proprie abilità in pista, ma anche per alcuni problemi giudiziari.
La famiglia Nannini era famosa già prima della nascita del pilota Alessandro e della cantante Gianna, perché la “Pasticceria Nannini” era tra le più note in Italia. Il 14 febbraio 2019 venne però dichiarata fallita, con il pubblico Ministero Francesco Marinaro che contestò, come riporta il Corriere della Sera, di non aver versato all’Erario contributi e tasse per un totale di 1,2 milioni di Euro.
Nannini inoltre venne accusato di aver nascosto i libri contabili, in modo tale da non poter far risalire alle prove del mancato versamento. Era diventato Presidente della pasticceria dal 2001 e tutte le varie mancanze ricaddero su di lui.