La Fiat ha da poco svelato due modelli e sta per lanciarsi nella sfida della nuova Panda, ma ora arriva anche un annuncio molto curioso.
Siamo a pochi mesi da un giorno che segnerà la storia della Fiat. L’11 di luglio del 2024 verrà presentata la nuova Panda. Il modello sarà una svolta totale rispetto a quello che conosciamo oggi, ed entrerà nel Segmento B, ovvero quello dei SUV di piccole dimensioni. Quella che diventerà l’ex citycar più amata dagli italiani, dunque, andrà ad affiancare la nuova 600e e la 500X, in un tris d’assi su cui la casa di Torino punta parecchio.
La Fiat è sempre stato un marchio che ha prodotto, più o meno, lo stesso tipo di vetture, senza mai puntare sulle prestazioni o sul lusso ma piuttosto su accessibilità e praticità . Qualcuno, in questi mesi, sperava nel ritorno di un’ammiraglia come la Croma o di un modello simile, ma questa speranza è stata annientata in queste ultime ore. Le parole di uno dei grandi capi sono chiare.
Fiat, ecco l’annuncio del CEO sulle auto di lusso
Il marchio Fiat è finito al centro delle polemiche in questi giorni, a causa delle pesanti parole pronunciate da Flavio Briatore. In un video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram, il manager ha detto che la casa di Torino non ha più una gamma, con la Panda unico modello, e che in generale non esistono più le auto italiane. La riflessione ha fatto certamente discutere.
La casa di Torino, se andiamo a vedere nel profondo, ha ormai pochissimo di italiano, con la gran parte degli stabilimenti che sono fuori dai nostri confini, ma ciò vale per tutti i marchi che fanno parte del gruppo Stellantis. La sensazione è che quasi tutti i costruttori si siano uniformati tra di loro, ed una conferma ci è arrivata dal confronto che possiamo fare tra la nuova 600 ed il B-SUV Alfa Romeo elettrico che arriverà il prossimo anno.
Secondo le indiscrezioni, avranno lo stesso motore e la medesima batteria, e ciò fa capire che queste vetture non hanno più un’anima che le distingue al meglio. Il paragone è fattibile anche con gli altri marchi, visto che la casa di Torino ha costruito la propria minicar topolino basandola sulla Citroen Ami.
Insomma, si è persa forse l’identità , quella forza distintiva che prima contraddistingueva le vetture italiane, e pare proprio che, in futuro, nulla andrà a cambiare. Non fanno ben sperare le parole del CEO Oliver Francois, che in un’intervista concessa ad “Autocar” ha parlato del futuro del marchio italiano, escludendo la costruzione di auto di lusso o più potenti di quelle a cui ci siamo abituati.
Francois ha dunque sentenziato che non ci saranno auto di lusso: “La bellezza di Stellantis è che siamo un gruppo fatto da ben 14 marchi, ognuno dei quali con l’obiettivo di guadagnare il più possibile. Per la Fiat facciamo soldi, puntando su auto semplici e di piccole dimensioni, noi non siamo produttori di auto di lusso o sportive, e nemmeno di grandi macchine“.