L’aria condizionata all’interno degli aeroplani è una delle cose più dibattute dai passeggeri. Quando troppo forte e quando troppo leggera, ma non può essere mai spenta
In questo periodo parlare di viaggi è particolarmente azzeccato. Tutto il mondo occidentale, Italia compresa, svolge la maggior parte delle proprie vacanze nel mese di agosto. Il momento centrale della bella stagione ci invoglia ad affrontare un bel viaggio, che sia in macchina, in treno o in aereo. Avendo a disposizione un periodo di 2 o 3 settimane, in molti decidono di partire per esplorare un nuovo Paese, un’altra realtà lontano dalla nostra.
La globalizzazione ha reso praticamente alla portata qualsiasi destinazione senza uno sforzo eccessivo. Organizzare un viaggio in modo autonomo è ormai semplicissimo, attraverso le molte applicazioni disponibili online. Bastano due click sul nostro telefono e siamo già in aeroporto. Non tutti, però, sono in grado di affrontare delle lunghe traversate rinchiusi all’interno di una carlinga, a 10mila metri da terra.
Ansia e preoccupazioni possono diventare un duro nemico da sconfiggere, specie se per 8-10 ore di permanenza prolungata. Una delle cose che può dare fastidio anche a chi non soffre il mal di volo è però l’aria condizionata.
Capita spesso infatti di entrare nell’aereo e trovare una vera ghiacciaia. Difficile passare dal caldo afoso al fresco pungente della cabina. Molto spesso si prova senza successo a spegnere l’aria condizionata, ma la missione è più difficile del previsto.
Aria condizionata in aereo: il motivo per cui deve essere sempre accesa
L’aria condizionata è una costante che ritroviamo su tutti i voli, di breve o lunga durata, su aerei di piccola, media o grande dimensione. Esistono i classici bocchettoni posizionati sopra la nostra testa e poi c’è il flusso centralizzato che parte dai canali presenti sopra gli scompartimenti per i bagagli.
Mentre per i primi è possibile gestire la fuoriuscita in modo autonomo, il secondo non è interrompibile e ce lo dobbiamo sorbire per tutta la durata della nostra permanenza a bordo. La temperatura a bordo è di solito piuttosto fredda, a volte con alcune compagnie c’è bisogno addirittura di una coperta per rimanere seduti a lungo. Ma perché tutto questo?
Secondo quanto spiegato dal dottor Mark Gendreau, chief medical officer presso il Beth Israel Lahey Health del Beverly Hospital, è una mera questione sanitaria. L’aria condizionata aiuta a disperdere la piccola percentuale di germi, che vengono filtrati dall’HEPA (ovvero i dispositivi utilizzati anche nelle sale operatorie in ospedale). Grazie a questi filtri il 99,97 % di polvere, polline, muffe, batteri e qualsiasi particella aerea viene bloccata.
In questo modo l’ambiente a bordo resta sempre il più possibilmente “sano” e sicuro per i passeggeri. Purtroppo questo a volte si traduce in un clima non del tutto gradevole, specie per molte ore.