Il fondatore della casa modenese aveva delle regole molto restrittive sui suoi gioielli. Ecco la Ferrari che ha fatto scalpore.
Nel corso della sua storia Enzo Ferrari ha creato un brand unico al mondo. La passione può portare un uomo al successo, mettendo in primo piano dei valori inimitabili. Con uno spirito eccezionale il Drake ha creato vetture iconiche che racchiudevano il suo carattere. Un DNA tramandato anche ad alcuni modelli dell’attuale gamma.
Enzo assistette ad una corsa automobilistica nel 1908 e rimase affascinato dalla meccanica. In prima persona si calò negli abitacoli delle prime vetture da corsa per inseguire il sogno di arrivare a gareggiare nelle massime competizioni. Suo madre aveva per lui altri piani e così, dopo il rifiuto della FIAT, iniziò a lavorare su un progetto personale.
Dopo l’esperienza maturata in Alfa Romeo, Enzo creò a Modena la casa costruttrice che, nel giro di pochi anni, divenne un simbolo del Made in Italy. Una delle sue vetture preferite (e l’ultima lanciata prima della sua morte, avvenuta il 14 agosto 1988) è la Ferrari F40. In seguito, nelle segmento delle supercar estreme, furono lanciate la F50 e la leggendaria Enzo.
Ferrari, una Enzo inaccettabile
L’auto fu svelata per i 55 anni di attività della casa modenese nel 2002 in soli 400 esemplari. Al progetto lavorò anche Michael Schumacher, cinque volte campione del mondo con la Rossa in F1. Al Salone dell’automobile di Parigi nell’ottobre del 2002 lasciò tutti senza fiato. Una supercar vecchio stile, senza estremizzazioni estetiche.
La vettura sarebbe dovuta essere battezzata F60, ma si preferì omaggiare il fondatore. Nella foto in alto potete osservare Piero Ferrari al fianco di un modello di Enzo rossa fiammante. La supercar scattava da 0 a 100 km/h in appena 3,65 secondi. Impiegava meno di 10 secondi per passare da 0 a 200 km/h. La top speed era di circa 350 km/h. Sotto il cofano la Enzo era equipaggiata con un motore V12 di 65° aspirato chiamato F140 B, montato in posizione centrale di 5998 cm³ erogante 660 cavalli a 7800 giri/min e 657 Nm con rapporto di compressione di 11,2:1.
L’auto era un concentrato di tecnologia all’avanguardia per l’epoca. Si fece largo l’uso della fibra di carbonio, mentre le sospensioni erano a doppio quadrilatero deformabile sia all’avantreno che al retrotreno. Per Enzo le Ferrari di colore nero erano un sacrilegio. Difatti una delle prime fu la Testarossa total black regalata da Ferlaino, ex Presidente del Napoli, a Maradona ma fu realizzata aftermarket.
Un rarissimo esemplare di Enzo, venduto all’asta da Sotheby’s, è stato realizzato con la speciale livrea Matte Black. Nel video del canale YouTube Fipeux potete osservare una Enzo nera sulle strade di Monaco. Si tratta di un modello esclusivo, uscito dalle Officine di Ferrari il 15 ottobre del 2004. Il nero, opzionato da un membro della famiglia reale del Brunei, dona un certo effetto ad una vettura che siamo soliti osservare solo nel classico rosso Ferrari. Sul contachilometri della Enzo c’erano appena 5.730 chilometri al momento della battuta all’asta.