Salire in macchina e scoprire che non parte più è una bella doccia fredda. Ecco il trucco geniale per farla ripartire spendendo pochissimo.
Se vi è capitato saprete bene il sentimento di sconforto che si prova quando salendo in macchina e tentando di accenderla non succede niente. Tutto fermo e silenzio assordante sono i sintomi plateali di un problema normalissimo, quanto consueto per automobile, ovvero l’esaurimento della batteria. Il più delle volte si è fortunati e si riesce a trovare qualcuno che permetta di attaccare i cavi alla sua vettura per fare una ricarica sufficiente per arrivare dal meccanico più vicino. Ma se questo non accade c’è poco da fare, si può solo chiamare il carroattrezzi.
O almeno così è quello che un po’ tutti credono. Per inciso esiste pure una terza possibilità, ovvero quella che la macchina si fermi proprio in prossimità della nostra officina di riferimento, e quindi l’addetto riesca a venire con tutto il materiale utile per scongiurare una spesa ancora maggiore rispetto alla sola sostituzione della componente elettrica.
Incredibilmente però, ci sono dei metodi decisamente più alla buona che consentono di compiere il miracolo dell’accensione seppur momentanea. Il primo è la spinta manuale, sempre che se ne abbia lo spazio necessario per compierla, così da rimettere in moto il motorino di avviamento.
Ma si può anche ricorrere all’uso dei fari abbaglianti. Sembra quasi impossibile ma è così. Azionandoli può avvenire la ripresa, che ribadiamo non può essere considerata di sicurezza, ma solo una “pezza”, per farci raggiungere l’elettrauto o il meccanico, i quali poi daranno la loro sentenza.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona questa anomala tecnica per rianimare l’automobile. Quando dopo aver girato la chiave due o tre volte, senza ottenere un segno di vita, è meglio desistere, in quanto continuare potrebbe mettere sotto stress il motorino d’avviamento ed altri sistemi andando a peggiorare ulteriormente la situazione.
L’ideale è dunque ricercare un’alternativa analogica per ottenere il risultato sperato. Il primo passaggio da compiere è girare la chiave fino al punto di accensione del quadro, ma anziché completare il movimento bisognerà solo accendere i fari per trenta secondi, ovvero il tempo necessario per permettere alla batteria di accumulare un po’ di energia utile alla partenza.
Come avrete capito si tratta di un trucchetto molto semplice che di solito produce risultati, ma visto che ogni caso è a sé, non è detto che funzioni al 100%. Il ko definitivo è dato dal totale consumo della batteria o dalla presenza di un altro guasto che impedisce l’avviamento. Ricollegandoci a quanto detto prima, quando ci si trova a vivere un episodio del genere è importante portare il veicolo da un esperto, in quanto consente di avere una diagnosi completa durante la quale può emergere un difetto di altra natura.
Genericamente una batteria ha una durata che va dai tre ai cinque anni a seconda dell’uso che se ne fa, di quanto viene messo alla prova il mezzo, magari con una guida aggressiva o a strappi, e del luogo in cui viene parcheggiata alla sera.
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