L’AirTag funziona correttamente. Lo ha testato sulla sua pelle un uomo in Canada per via di un furto d’auto scioccante.
Da circa un paio di anni la multinazionale tecnologica Apple ha lanciato l’ennesimo dispositivo utile e futuristico. Ovvero l’AirTag: si tratta di localizzatori di oggetti personali, rintracciabili su dispositivo mobile tramite l’applicazione D0v’è.
Gli AirTag, connessi al proprio iPhone, inviano un segnale Bluetooth e Ultra wideband in grado di localizzare sulla mappa gli oggetti su cui sono stati applicati. Inoltre, la funzione “posizione precisa”, permette di guidare l’utente al punto esatto in cui si trovano gli oggetti smarriti con delle indicazioni a schermo.
Ovviamente uno strumento utilissimo, ma i proprietari sperano sempre di non dover vedersi attivare gli AirTag, perché significherebbe un tentativo di furto o uno smarrimento di un oggetto piuttosto delicato. Come ciò che è accaduto ad una coppia a Vancouver nei giorni scorsi, persone che hanno provato sulla loro pelle la funzionalità del dispositivo Apple.
L’AirTag ritrova l’auto, ma il ladro è ancora più furbo
Becca Hislop e il suo compagno Dylan si sono visti sottrarre la propria auto dal centro di Vancouver. Una Hyundai Accent, sparita improvvisamente dal luogo in cui l’avevano posteggiata momentaneamente. Il furto però è stato immediatamente segnalato dall’AirTag che Dylan aveva posizionato nella sua auto di marca sudcoreana.
Il dispositivo ha localizzato la zona e il luogo preciso in cui si trovavano dunque i malintenzionati. La coppia ha dunque noleggiato un mezzo car sharing per raggiungerli e coglierli sul fatto. Dylan si è dunque ritrovato faccia a faccia con i ladri, intimandoli di fermarsi e riconsegnare l’auto. Ma questi ultimi sono fuggiti via provando a far perdere le loro tracce.
Uno dei delinquenti ha dunque carpito la presenza di un AirTag all’interno della Hyundai. Per questo motivo l’ha smontato e, una volta abbandonato il mezzo rubato, lo ha piazzato all’interno di un altro veicolo preso a noleggio. Così che la Polizia, una volta intervenuta per sbrogliare il caso, è stata indirizzata verso il car sharing anziché la Hyundai sottratta.
La condivisione della localizzazione AirTag alla Polizia ha aiutato i malcapitati Dylan e Becca Hislop a ritrovare finalmente la Hyundai Accent, lasciata incustodita al 300 di East Hasting Street, probabilmente con i ladri costretti ad abbandonarla una volta capito di essere con la Polizia alle calcagna.
Una piccola storia da film poliziesco che conferma quanto sia utile e performante l’AirTag sviluppato da Apple. Intanto Dylan Hislop ha deciso di inserire ben due dispositivi nell’auto: nel caso in cui i malviventi dovessero trovarne uno, ce ne sarebbe un secondo a localizzarli.