Incredibile dramma nel mondo dell’automobilismo, con una morte che ha lasciato tutti gli appassionati senza parole e con il cuore distrutto.
Sono tantissimi i piloti che nel corso della propria carriera hanno saputo mettersi in mostra emozionando i tifosi. Purtroppo questo è anche lo sport dove in assoluto il rischio di morire mentre si sta facendo ciò che si ama è elevatissimo.
Sono tantissimi purtroppo coloro che hanno perso la vita mentre si trovavano in pista e le morti non si contano nemmeno più. Anche nel 2023, quando i sistemi di sicurezza dovrebbero essere all’avanguardia, ci si riscopre molto spesso fragili e incapaci di poter salvaguardare la vita dei piloti.
Lo sa bene Craig Breen, sicuramente la morte più nota della stagione. L’irlandese correva come terza guida, al pari di Dani Sordo, con la Hyundai nel Mondiale rally, quando nelle prove in Croazia perse la vita in seguito a un drammatico incidente.
Non è stato il solo nella storia, anzi non sono stati per nulla rari i casi dove si è dovuto piangere la scomparsa di un proprio idolo. Per fortuna però sono molti di più coloro che riescono ad arrivare fino alla vecchiaia e dunque è solo lo scorrere del tempo che ne sancisce la dipartita.
Questo però non è mai di conforto per nessuno, soprattutto per chi ha amato certi campioni. Ora è tempo di dire addio a un pilota che forse in Italia non era così famoso, ma che in Gran Bretagna per molti ha rappresentato un punto di riferimento.
La vita di Peter Baldwin è stata davvero tutta dedicata al mondo delle corse, perché il britannico ha corso con le vetture di Sir Alec Issigonis dal 1967 al 2021. Un vero e proprio highlander del mondo delle corse, dimostrando come Fernando Alonso non sia poi così vecchio per stare in F1.
Ciò che è incredibile furono i suoi successi, perché corse dal 2000 al 2013 nel National Mini Miglia Championship e ciò che è assurdo è che vinse sette volte il titolo. L’età nella quale raggiunge questo traguardo era compresa tra i 59 e i 72 anni, dunque mentre le persone normali si godono i nipotini e la pensione, lui continuava a vincere.
Anche una volta terminata la propria carriera in pista ha continuato a lavorare all’interno del Team, con il suo intento che era sempre stato quello di aiutare la crescita delle auto. La sua prima gara fu nel novembre del 1967, anno in cui gareggiò con una Mini che montava un motore da 850 di cilindrata.
Il suo primo successo arrivò nel 1969, quando si trovava nella serie Janspeed e si dimostrò ancora una volta il numero uno al mondo. Vince anche i titoli TEAC e Llandow nel 1970, ma non ebbe mai modo di poter compiere il grande salto di qualità.
A ricordare la figura di Baldwin, tragicamente scomparso a 82 anni causa Coronavirus, è stato il Presidente del Mini 7 Racing Club: Nick Cooke. Quest’ultimo infatti ha spiegato come fosse un vero gentiluomo e soprattutto come fosse meraviglioso poterlo vedere in pista con il suo eccelso stile di guida. Il tempo sulla Terra è terminato, ma gli amanti delle corse non dimenticheranno mai Peter Baldwin.
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