Tra tutte le supercar di Stoccarda, lei è la pecora nera. Ma perchè? Cos’ha che non va questo bolide? Alla scoperta della Porsche meno considerata di sempre.
Tra i tanti modelli prodotti dalle case storiche nel mercato delle supercar come Ferrari, Maserati, Aston Martin e Porsche c’è sempre qualche pecora nera; non tutti i modelli prodotti da un marchio, nemmeno uno così illustre, sono immuni a critiche, cattive ricezioni da parte del pubblico e infine, puri e duri flop commerciali che fanno sprofondare nell’oblio un modello. Ma non sempre un’auto fallita è davvero una cattiva auto.
Ferrari ha la sua Mondial 8, Aston Martin la discutibile Cygnet e Porsche ha un modello che non è da meno, in quanto a far storcere il naso ai collezionisti quando se ne parla durante una discussione sulle auto. Il fatto è che, sulla carta la Porsche 928 non ha nulla di sbagliato. Ma allora, cosa ha portato il modello a cadere nell’oblio e ad essere schivato da tanti collezionisti come dai clienti all’epoca?
Come tante automobili figlie della crisi di approvvigionamento energetico degli anni settanta, anche la 928 nacque sotto una cattiva stella: la vettura fu la prima – e finora l’unica – coupé prodotta dal marchio a montare un V8 situato anteriormente anziché posteriormente come vuole la tradizione. L’idea nasceva dal fatto che il brand cercava un’alternativa differente al solito modello da battaglia, la 911 molto più famosa e diffusa.
Una seconda vita
La vettura come abbiamo accennato non era per nulla una cattiva auto, anzi, arrivò a vincere il prestigioso premio Car of the year nel 1978 e sarebbe rimasta in produzione fino agli anni novanta con costanti evoluzioni. Disegnata da un team sotto il controllo di Anatole Lapine la vettura era molto diversa dalla 911 o da qualsiasi altra Porsche precedente a partire dai piccoli sedili posteriori fino ad arrivare al particolare design del vano portabagagli posteriore.
Nonostante un’accoglienza tiepida da parte dei puristi del marchio, la vettura che tra le altre cose introdusse anche fari a scomparsa, parafango e paraurti con componenti in plastica e un cambio a cinque marce era eccellente per l’uso quotidiano. La velocità massima toccava i 265 chilometri orari, non male per l’epoca, e in generale, le vetture arrivare fino ai giorni nostri non lamentano particolari problemi meccanici.
Secondo Motor Trend e molti altri analisti del settore la 928 rimane quindi una vettura incompresa, non considerata all’altezza di altri modelli come la 911 degli albori o la moderna Carrera GT ma più che adatta allo scopo che Porsche aveva immaginato per il modello. Nonostante ciò, le quotazioni dei collezionisti che oscillano tra i 20.000 ed i 37.000 Euro come rivela una rapida ricerca online non hanno mai premiato l’originale vettura di Stoccarda.