Nuova stangata sui costi del carburante. Gli italiani sono preoccupati. Scoppia l’allarme: “Il Governo deve intervenire”
Il rincaro dei prezzi del carburante continua a preoccupare. Nell’ultimo anno si è avuto un importante aumento dei costi di diesel e benzina. In tutto il paese continuano le lamentele degli automobilisti, che vedono le proprie tasche messe a dura prova. Un intervento del governo è stato richiesto da più fronti.
Al momento, il legislativo ha puntato il mirino su tutte quelle attività che, approfittando del fisiologico rialzo dei costi seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, hanno colto la palla al balzo per speculare sulla situazione e aumentare ulteriormente i prezzi.
Secondo il ministro Urso, la strategia del governo di aumentare la trasparenza e obbligare le attività ad esporre i prezzi medi ha funzionato contrastando la situazione. “Il costo della benzina nel nostro paese, tolte le accise, è inferiore a quello di Francia, Spagna e Germania” ha assicurato.
Ciò però non è bastato a riportare su livelli accettabili il costo del carburante. E la causa sarebbe da ritrovare proprio nel mancato taglio delle accise, almeno secondo le associazioni di categoria.
Le associazioni di categoria contro il Governo: “Serve agire”
Il governo Meloni aveva deciso di non prolungare il taglio delle accise voluto dalla precedente esecutivo Draghi. Non è difficile capire perché, se si pensa che tra accise e Iva sui carburanti nelle casse statali entrano oltre 2,2 miliardi di euro.
Il noto portale Notizie.com ha contattato i rappresentati delle principali associazioni di categoria per far luce sulla questione. Il quadro non è certamente rassicurante per gli automobilisti del nostro paese.
Codacons ha ribadito la necessità di ripristinare il taglio delle accise. Tramite il presidente Gianluca Di Ascenzo l’associazione ha sottolineato i rincari avvenuti negli ultimi mesi e ha denunciato ancora una volta le anomalie del mercato. “C’è ancora speculazione” hanno lamentato contrariamente a quanto fatto trapelare dal governo. Qualcosa non torna in questo costante rialzo dei prezzi, definito “inspiegabile”, e l’intervento statale non sembra avere ottenuto gli effetti sperati. “Vogliamo capire se siano normali logiche di mercato”. L’associazione richiede maggiori controlli, e che la politica di trasparenza richiesta dal governo trovi applicazione in tutto il territorio.
Anche il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, è concorde nel dire che l’unica soluzione nell’immediato per abbassare i prezzi della benzina sia il taglio delle accise. “I rincari rispetto al mese scorso sono evidenti”. L’associazione punta il suo mirino non solo su quello che è il prezzo della benzina alla pompa, ma anche su quelli che sono i processi antecedenti: “Servono costi più contenuti sull’estrazione dei carburanti!”.
Il governo, insomma, è chiamato non solo ad agire sui costi derivanti dalle tasse, ma anche analizzare accuratamente l’intera filiera.