In molti non sanno che le vetture a GPL possono funzionare anche a benzina. Come è possibile e per quanto tempo sono in grado di farlo.
Chi in tempi recenti si è recato in concessionario per cercare un’auto nuova da comprare si sarà reso conto che l’offerta a GPL è piuttosto vasta. Non che gli operatori spingano per far acquistare veicoli così alimentati, ma di sicuro c’è un interesse a metterli in mostra, tanto che non è infrequente che siano i più numerosi tra quelli in esposizione nel salone.
Attualmente sono sedici i marchi che tra le proposte vantano pure il gas e a loro i numeri danno ragione. Soltanto dall’1 gennaio al 31 marzo scorso si è registrato un incremento delle vendite del 44% rispetto allo stesso periodo del 2022. Complessivamente oggi occupa il 10% del mercato e la ragione è semplicissima. A differenza del gasolio e della benzina, attualmente carissimi, per un litro di GPL si spendono appena 0,80 centesimi, il che significa oltre un euro in meno a tutto vantaggio delle tasche dell’automobilista. Un altro beneficio è rappresentato dal prezzo stesso delle autovetture, competitivo e in linea con quelle a benzina.
A questo proposito si dimentica che le macchine a GPL sono effettivamente dei bi-fuel, ovvero hanno una doppia alimentazione. Dunque, è vero che utilizzare solo il gas porta il motore a rovinarsi? Ogni quanto è bene attivare la parte a benzina? A queste domande proveremo a rispondere di seguito.
Auto a GPL , cosa ci dicono i consumi
Il primo responso che possiamo dare è che in qualunque modo si proceda, sempre e comunque entrambi i materiali caleranno di livello. Tuttavia va precisato un dettaglio che forse molti non sanno, ossia che il gas liquido ci impiega un po’ a scaldarsi e ad entrare in funzione, ecco dunque che, ad auto fredda è la benzina a fornire il moto. Solo dopo che il GPL avrà toccato i 30-40 gradi, questi entrerà in circolo.
E’ chiaro quindi che seppur in minima parte in quelle fasi un po’ di benzina verrà consumato. Se poi si parla dei un mezzo a benzina, convertito in un secondo momento a gas liquido, il discorso si complica ulteriormente.
Il propulsore dei mezzi a carburante è concepito per ospitare un liquido oleoso, di conseguenza se andasse costantemente a GPL finirebbe per rovinarsi. Quindi, per ovviare tale problema alcune Case hanno progettato degli impianti che anche quando la spinta è fornita dal gas, portano via pure un filo di benzina, in modo da preservare il sistema di iniezione e le valvole.
Ovviamente se si parla di automobili progettate solo per il GPL il discorso decade e vale sono in fase di partenza, oltre che quando le velocità sono particolarmente sostenute.
Il suggerimento è di coprire più o meno 30 km usando la benzina ogni due pieni di gas. Questo vale soprattutto per chi compie spesso lunghi viaggi.
E’ importante poi non dimenticarsi di fare il rabbocco della benzina non appena il serbatoio scende sotto il quarto della sua capienza, così da non creare stress alla pompa, e più in generale ogni tre/quattro mesi per non farla invecchiare.