Guai seri per una vecchia conoscenza della Formula 1, i tifosi non crederanno a quello che ha fatto: situazione serissima.
Litigi e pressioni, c’è chi sbotta, chi alza la voce, è anche questo un mondo della Formula 1 che dapprima avevamo imparato a conoscere lontanamente grazie all’arrivo delle telecamere e che ora è sempre più senza segreti visto che queste sono davvero dappertutto e grazie anche a documentari come Drive to Survive. Ormai degli scontri che avvengono nei box conosciamo tutti i particolari, persino gli audio ufficiali dei protagonisti.
Tutto questo però fa parte dello spettacolo ed anzi è forse anche voluto dallo stesso movimento che ne guadagna in curiosità ed avvicinamento dei fan. La spettacolarizzazione di tutto è un po’ il sale delle vendite televisive di oggi. Un incontro non sarebbe così seguito se non fosse preceduto dalle uscite media dei protagonisti ed anche per la stessa Formula 1 è così. Il che però non significa che si debba sfociare in altro.
Dramma in Formula 1, una leggenda finisce nei guai
C’è un personaggio che non è nuovo alle chiacchiere media su di lui. Certo, lui stesso non ha fatto niente per evitarle negli scorsi anni e tanto per citare una sua uscita recentissima, dopo l’attacco della Russia all’Ucraina ha parlato di Putin come di una persona di classe, facendo scalpore con una sua dichiarazione: “Mi prenderei una pallottola per lui”. Se conoscete questa storia avete anche indovinato il protagonista della prossima.
Bernard Charles Ecclestone, detto Bernie ha fatto di nuovo scrivere il suo cognome e non certo per qualcosa di cui vantarsi, sui giornali di tutto il mondo. Quasi 40 anni di egemonia in F1 dove, anche questo però è da dire, il britannico ha fatto arrivare questo sport ai livelli di marketing a cui si è giunti oggi. Il Circus deve davvero molto ad Ecclestone, che però oggi si ritrova di nuovo sulle pagine di cronaca.
Era già successo l’anno scorso quando fu fermato in possesso di un’arma non dichiarata all’aeroporto di San Paolo, oggi invece ecco perché si torna a parlare del classe 1930. A novembre, l’ex capo della Formula 1 dovrà rispondere ad un processo per evasione fiscale. Il novantaduenne ha già dichiarato di non essere colpevole, ma questo lo decideranno i giudici.
Intanto su di lui pende l’accusa di aver omesso la dichiarazione di 484 milioni di dollari posseduti su un conto a Singapore. Hm Revenue and Customs, agenzia fiscale britannica, ha condotto l’indagine che potrebbe inchiodare l’imprenditore per l’irregolarità che si sarebbe svolta dal luglio 2013 all’ottobre 2016.