Il nuovo Suv cinese è attesissimo in Italia. Sarà certamente corsa all’acquisto. Qualità, tecnologia e un design invitante non mancano.
Gli esperti lo definiscono come il Suv più atteso di questa seconda metà dell’anno. Neanche a dirlo, arriverà dalla Cina, dove “i bestioni” spopolano, dove tecnologia e qualità fanno il paio, finalmente ci si ricrede, con un design più che discreto che comincia ad avere una sua identità e non è più una “mera copia” dei grandi marchi.
Chi lo avrebbe mai detto che anche noi italiani ci saremmo abituati a questi “simil fuoristrada” da città, che spopolavano solo in Nordamerica sulle autostrade a 4 corsie, dove, sia giovani che anziani, sono abituati a questo livello di guida cosiddetta “alta” dove tutto ti appare da una prospettiva diversa.
Certo, li vedi “giganteggiare” nel traffico cittadino, rimangono non poche le difficoltà di un parcheggio, ma sono una realtà. I Suv stanno soppiantando le berlina e le station wagon e la Cina non ha mai fatto registrare un così alto numero di vendite, non solo “a casa propria”, ma mettendo radici anche in Europa.
Ed eccolo allora il nuovo attesissimo Suv, si chiama Omoda 5. Scopriamo le sue caratteristiche. Le case automobilistiche cinesi, lo ripetiamo, è un dato di fatto, sono progredite notevolmente negli ultimi 10 anni e, anche se questo non vuol dire che non ci siano ancora alcuni problemi di fabbricazione, la Cina in termini automobilistici non è più una terra di cloni sfacciati, che piaccia o no la realtà è questa.
Il marchio Chery, che progetta la Omoda 5, è abbastanza recente: infatti è stato fondata nel 1997, oltre un decennio dopo Great Wall Motor e quattro decenni dopo SAIC Motor. Ciò lo rende più un nuovo arrivato rispetto a tali società, e allo stesso si sta radicando anche sul mercato europeo. L’Omoda 5 è il primo di una gamma di veicoli che Chery porterà in Italia entro la fine dell’anno. Un’opzione di motore più potente entrerà a far parte della medesima gamma Omoda 5 nei primi mesi del 2024, con una successiva versione elettrica.
Prezzo base poco oltre i 30mila euro, l’aspetto della Omoda 5 ricorda forse vagamente la Nissan Qashqai nella parte posteriore, ma i designer di Chery le hanno conferito un aspetto memorabile: è tutt’altro che un design imitativo come i vecchi QQ e J11 del marchio. Ci sono anche alcuni colori funky disponibili. La griglia ha forse un non so che di già visto, ma è il tre quarti posteriore che rappresenta forse l’angolazione migliore dell’auto. Chery ha anche utilizzato un’illuminazione appariscente sia all’interno che all’esterno dell’auto. Le luci pozzanghera proiettano Omoda sulla strada, mentre ci sono indicatori dinamici nella parte posteriore.
L’interno, come l’esterno, offre molte innovazioni. C’è sostanza, c’è solidità, ma la tecnologia ha ancora alcuni bug da risolvere. Il volante e il cambio sembrano usciti da un’auto più costosa. La ruota è spessa, a fondo piatto e rivestita in pelle, con solidi interruttori simili al metallo e il marchio Chery al posto del logo del marchio. Sembra che potrebbe essere uscito dai Suv premium Exeed o Jetour più costosi dell’azienda.
Anche il cambio monostatico è un bel punto di contatto. È posizionato su una consolle centrale con una caratteristica finitura scura e maculata, con un paio di interruttori touch-capacitivi tra cui un pulsante Home per l’infotainment. La Omoda 5 utilizza un motore a quattro cilindri turbo da 1,5 litri che produce 115 kW di potenza e 230 Nm di coppia. La trazione viene inviata solo alle ruote anteriori. Più avanti nel corso dell’anno, un motore turbo da 1,6 litri entrerà a far parte della gamma Omoda 5 e porterà con sé sospensioni posteriori multi-link anziché a barra di torsione, oltre all’opzione della trazione integrale. Questo mulino leggermente più grande produce 145 kW e 290 Nm.
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