Il sette volte campione del mondo aveva scritto il suo testamento qualche anno prima del tragico incidente sugli sci. Tutti i dettagli
Che Michael Schumacher avesse già fatto testamento è cosa risaputa. A renderlo noto fu stesso pilota tedesco alla vigilia del suo ritorno in pista con la Mercedes, all’età di 41 anni. “Sì, ho fatto testamento perché sono un padre di famiglia. Non si tratta tanto della Formula 1, quanto delle cose che possono accadere nella vita di tutti i giorni”, spiegò il tedesco. Una decisione che, purtroppo, si è rivelata estremamente lungimirante, considerato come si è poi evoluta la vita del Kaiser. Ma chi sono gli eredi designati dal sette volte campione del mondo e a quanto ammonta il suo patrimonio?
Stando a quanto riferisce la stampa tedesca, all’interno del testamento, Michael Schumacher spiegò molto precisamente le sue volontà in caso di morte. Una su tutte, a tutela della famiglia. Vediamo quale.
Michael Schumacher, i dettagli su testamento e patrimonio
Secondo le indiscrezioni provenienti dalla Germania, Michael Schumacher decise innanzitutto di spegnere sul nascere le pretese di alcune persone a lui legate in modo marginale. Si tratterebbe di parenti che si erano già presentati alla sua porta al fine di vedersi riconoscere una piccola parte della sua fortuna, sottraendola indirettamente ai familiari più stretti. Il pilota ci tenne pertanto a definire che l’intero patrimonio, dal valore stimato di circa 900 milioni di euro, sarebbe dovuto andare alla moglie Corinna e ai loro due figli, Gina e Mick.
Destino beffardo quello del pilota sette volte campione del mondo, la cui vita è cambiata per sempre la mattina del 29 dicembre 2013, quando fu protagonista di un grave incidente durante un fuori pista con gli sci, sulle nevi di Méribel. Il tedesco sbatté violentemente la testa contro una roccia riportando un grave trauma cranico ed un’emorragia cerebrale, a seguito della quale fu indotto in coma farmacologico. Dopo circa sei mesi, l’ex ferrarista uscì dal coma ed iniziò un percorso riabilitativo in una clinica privata. Tale percorso è poi proseguito prima al centro di neuroscienze dell’ospedale universitario di Losanna e poi a casa, col leggero migliorare delle sue condizioni.
Da quasi dieci anni, la famiglia mantiene un assoluto riserbo sullo stato di salute del pilota. L’unica cosa che si sa è che Schumacher necessità tutt’oggi di costose cure e di una assistenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Un modo di impiegare il patrimonio che Michael probabilmente non avrebbe mai immaginato.