Sembra proprio che sia in atto un effettivo cambiamento professionale in Italia. Scopriamo cosa sta accadendo.
L’automobilismo sta cambiando. Lo sappiamo bene. Ogni giorno possiamo notare questa differenza, che è fortemente legata alla transizione elettrica prevista per il 2035 e alla costruzione di vetture sempre più connesse. Ma non solo. Il lavoro in fabbrica per giungere ad un cambiamento sempre più netto ed evidente è infatti notevole.
Sono tante le aziende che per l’appunto puntano ad essere sempre più competitive. In tal senso, parliamo di batterie, settore di produzione in cui la Cina è nettamente principale produttrice al mondo. Dietro di lei, altri Paesi asiatici come Corea e Giappone. Poi troviamo il Nord America, sempre più attraente per svariati capitali esteri.
L’Europa è ancora un po’ indietro da questo punto di vista, ma sembra fortemente intenzionata a cambiare in meglio le cose. Il vecchio Continente sta spingendo per diventare indipendente a livello di elettrico e batterie. Il salto in avanti tanto atteso è da valutare nei progetti – già avviati – per quanto riguarda la costruzione di Gigafactory. Ma cosa sta succedendo in Unione Europea e Regno Unito? Scopriamolo.
Italia e non solo: fra Paesi emergenti e futuro, cosa c’è da sapere
Pure in Italia sembra esserci la ferrea volontà di avere delle Gigafactory. Il nostro Paese, sulla carta, ne detiene almeno tre. A Scarmagno potrebbe sorgere un grosso impianto voluto da Italvolt, che ha scelto di puntare sull’ex fabbrica Olivetti, riqualificandola in toto. Lo stabilimento dovrebbe essere operativo nel 2024 e arrivare ad una capacità di 45 GWh di capacità. Il progetto però sembra essere arrivato ad affrontare una serie di problemi di difficile soluzione.
Oltre alla fabbrica presente in Piemonte, comunque, non manca un impianto a Teverola, in provincia di Caserta; quest’ultimo ha già avviato la produzione pilota. Grazie a FAAM, arriverà a 8 GWh all’anno entro il 2024. ACC spenderà oltre due miliardi di euro per una Gigafactory a Termoli, situato in Abruzzo. Questa dovrebbe aprire nel 2026 e nel 2030 arrivare a 40 GWh di capacità annua. ltre all’Italia, ci sono altri Stati europei che stanno emergendo. L’Ungheria, ad esempio, che ha in mano molti progetti interessanti e detiene gà una fabbrica Samsung a Goed – già attiva – che nel 2028 arriverà a produrre 30 GWh annui.
Ci sono poi alcuni impianti pianificati, come quelli di CATL ed EVE Power. Le due aziende cinesi in questione, costruiranno due fabbriche a Debrecen: la prima da 100 GWh e la seconda da 28. Arriviamo poi alla Polonia, che ha una Gigafactory. Questa si trova a Wroclaw, ed è di proprietà di LG Chem. Ha avviato la produzione nel 2017, ed intende arrivare alla straordinaria capacità di 115 GWh nel 2025. La Repubblica Ceca ha una fabbrica aperta a Hornì Sucha.
In Lettonia ci sono alcune Gigafactory in programma, precisamente a Riga, dove Anodox dovrebbe aver già avviato la preproduzione di batterie in Serbia. Eleven ES e Inobat hanno in mente due stabilimenti da 48 e 32 GWh. In Slovacchia, a Bratislava, Inobat è pronta a partire entro il 2023 con la produzione di batterie da 45 GWh. Senza dimenticare il Regno Unito, fuori dall’Europa politicamente ma non geograficamente. Il settore delle batterie si espanderà grazie all’impegno di Tata, che ha scelto l’Inghilterra per la costruzione di un impianto da 40 GWh. Rifornirà le fabbriche di Jaguar e Land Rover. L’inizio dell’attività è previsto per il 2026.