La voglia di acquistare SUV sta portando milioni di automobilisti a scegliere le vetture a ruote alte della fascia media e a basso prezzo. Scopriamo i pro e i contro di questa nuova tendenza.
Gli Sport Utility Vehicle stanno spopolando non solo in Italia. La moda ha spinto sempre più persone a sceglie auto a ruote alte, possibilmente con capacità fuoristradistiche che, raramente, vengono sfruttate. Un tempo chi sceglieva le off-road aveva specifici motivi per farlo, ma oramai anche nel traffico delle grandi città di tutti i giorni si vedono enormi vetture a ruote alte.
I SUV si distinguono in diverse categorie e quelli compatti che garantiscono anche un discreto spazio a bordo sono tra i più ricercati. Tra le case costruttrici che hanno avuto una maggiore crescita nel segmento, alle nostre latitudini, c’è la DR Automobiles. L’azienda italiana importa i componenti da realtà cinesi consolidate come Chery Automobile, JAC Motors e BAIC Group, assemblandoli su licenza e vendendoli con i nomi di DR, EVO, Sportequipe, ICKX.
Il successo dell’azienda italiana deriva dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Nel tempo i modelli della DR sono risultati migliori sotto molti aspetti, sebbene i materiali e i consumi non siano ancora paragonabili ai marchi top del segmento. I fatturati sono elevati e Dr Automobiles ha scelto di ampliare la sua partnership con i costruttori automobilistici cinesi. Il marchio di Isernia ha avuto una crescita esponenziale e ha trovato l’accordo esclusivo con la Baic per il mercato europeo.
DR, nuovi traguardi all’orizzonte
Diventando un punto di riferimento per il Vecchio Continente il brand nostrano potrebbe raggiungere i più elevati standard, grazie ad una versione aggiornata del SUV X55. La vettura equipaggia un motore turbo 1.5 Mitsubishi, con unità di controllo elettronico prodotta da realtà europee e, naturalmente, giapponesi. L’auto a ruote alte rappresenta il mix componentistico con il quale vengono elaborati tali progetti. Il volante, ad esempio, è firmato Opel.
La vettura risulta facile da guidare e alla portata di tutti. Il punto è proprio il prezzo che rischia di far saltare il banco in Europa. In un momento di profonda crisi economica la priorità non è più un’automobile di lusso. Anche nel ramo elettrico si cercherà sempre più di risparmiare sul prezzo d’acquisto, scegliendo la vettura che a parità di affidabilità possa costare meno. Biac è all’avanguardia anche in merito alle EV. La EC, ad esempio, presenta un’autonomia di 180 chilometri con una batteria da 20,3 kWh.
Si tratta di un city car pensata, esclusivamente, per l’uso urbano a basse velocità, non andando oltre i 100 km/h. La Biac EC è tra le elettriche più vendute in assoluto, essendo la preferita nelle grandi città cinesi. Per la DR, a livello europeo, potrebbe essere l’occasione per mettere i bastoni tra le ruote alla Smart Fortwo EQ.
Nel 2025 potrebbe essere lanciato il SUV DR 9.0, realizzato dal costruttore molisano e concepito sulla base della Chery Tiggo 9. La gamma potrebbe presentare anche l’hybrid, oltre che motori a benzina. La versione più pepata, chiamata Sportequipe 9, dovrebbe partire da circa 40.000 euro. Per la DR la collaborazione con Baic, cominciato nel 2022, con la realizzazione della Evo 5, costruita sulla base della Baic X3, e della Ickx K2, basata Bejing BJ40 Plus, ha già dato i suoi frutti.