Se ne va un grande del mondo dei motori, che ha legato il suo nome a un marchio tra i più famosi a livello globale.
Ci sono personaggi nel mondo dei motori che hanno letteralmente fatto la storia. E non parliamo solo dei fondatori di grandi marchi, ma anche di chi, nel suo piccolo, ha contribuito con il proprio lavoro (e soprattutto il genio) a rendere mitiche delle vetture che poi sono passate alla storia. Ce n’è uno in particolare che è riuscito a far diventare un’auto bellissima anche vincente nel mondo delle corse, tanto che il suo nome sarà per sempre legato a queste vetture. Un uomo che purtroppo però è scomparso nelle scorse ore e che ha scosso il mondo dei motori e in generale delle quattro ruote.
Parliamo di Reeves Callaway, fondatore di Callaway Cars e una leggenda nell’universo Corvette, che è morto all’età di 75 anni a causa delle ferite riportate in una caduta nella sua casa di Newport Beach, in California. La sua è una di quelle storie incredibili che il mondo dei motori sa spesso raccontare.
Callaway e i motori, un amore incredibile
Reeves Callaway, classe 1947, è nato a Bryn Mawr, in Pennsylvania, ma è cresciuto a Darien, nel Connecticut. La sua famiglia era famosa grazie a papà Ely, che aveva fondato ha fondato il marchio Callaway, uno dei principali produttori mondiali di mazze da golf. Che la velocità ce l’avesse nel sangue lo ha dimostrato fin da subito, correndo con i go-kart, tanto che nel 1973 vinse il campionato SCCA Formula Vee. Nel 1976 divenne poi istruttore nekla scuola guida sportiva di Bob Bondurant.
La verità però è che la sua carriera agonistica professionale non decollò mai veramente e per questo decise di dedicarsi a un altro aspetto delle quattro ruote, ossia la modifica delle auto. Cominciò con un un kit turbocompressore per la BMW 320i della generazione E21, che ebbe un discreto successo e che lo portò subito ad una importante decisione, quella di fondare la Callaway Cars nel suo garage di Old Lyme, nel Connecticut. Era il 1977 e Reeves cominciò così a offrire kit di prestazioni per altre auto, lanciandosi in un mercato dalle enormi potenzialità.
Una leggenda per Corvette
Ben presto il suo lavoro attirò l’attenzione dei maggiori costruttori, a partire da Alfa Romeo, che gli commissionò n kit turbocompressore per la GTV6 che avrebbe debuttato nel 1983. Poi toccò alla General Motors, per la quale creò un kit biturbo per la Chevrolet Corvette, che è diventato disponibile presso i concessionari Chevrolet a partire dal 1987. E fu questo l’inizio di una lunga collaborazione col marchio. A quel tempo una Corvette di serie erogava 243 CV, ma col suo kit riuscì a tirare fuori ben 387 CV, rendendola una delle vetture più potenti in commercio all’epoca.
Corvette e Callaway negli anni sono diventati sinonimo di potenza allo stato puro. Sono dovute a lui alcune delle vetture più veloci della casa americana, come la Sledgehammer, una Corvette C4 con una carrozzeria aerodinamica e un V8 biturbo da 880 CV. Riuscì addirittura dalla SuperNatural a creare una vettura da corsa che partecipò a Le Mans nel 1994 e nel 1995 finendo secondo e terzo in GT2. Insomma un vero mito, che la Corvette deve ringraziare in eterno.