Nuovo green pass in Europa. Il certificato avrà tutte le informazioni e sarà obbligatorio per tutti. Cosa sta succedendo.
Solo pochi mesi fa per entrare nei luoghi pubblici e per poter circolare liberamente nelle nostre città era obbligatorio esibire il “green pass”, il certificato che segnalava il fatto che alla persona fosse stato somministrato il vaccino contro il Coronavirus o che avesse superato da poco tempo la malattia. Questi tipi di certificati, seppur con modi e regolamentazioni diverse, erano state approvate in tutta l’Unione Europea. La normativa, che è stata in vigore per diversi mesi, sebbene utile a contrastare la pandemia in corso ha fatto non poco discutere.
Nonostante le critiche ricevute su questa tipologia di metodo, il concetto di una sorta di lasciapassare digitale che contenga tutte le informazioni necessarie e che possa autorizzare alla circolazione da allora si è diffuso anche a diversi ambiti e settori. Strumenti simili sono stati utilizzato e si sono rivelati utili in moltissime circostanze diverse. A dimostrazione di questo presto si potrebbe tornare ad avere a che fare con un green pass del tutto nuovo.
Questa volta fortunatamente non si tratterebbe di un certificato sanitario, ma di un “green pass” legato al mondo dei motori. Ancora una volta, l’iniziativa coinvolgerebbe tutto il continente europeo. Ma vediamo meglio di cosa si tratta e cosa riguarda questo nuovo lasciapassare digitale.
Il nuovo “green” pass
L’Unione Europea intende infatti monitorare con attenzione il processo di produzione e vendita delle batterie delle automobili elettriche al fine di analizzarne l’andamento sul mercato e da migliorare la trasparenza nel settore. Per questo, si sta pensando a una sorta di certificato digitale che tramite la semplice scansione di un QR Code possa fornite tutte le informazioni sulla batteria. Questo DPP (Digital Product Passport), a tutti gli effetti un documento di riconoscimento della batteria, sarà accessibile agli utenti e alle autorità di regolamentazione.
Saranno segnalati i materiali utilizzati, inclusi quelli riciclati, e la loro provenienza. Verrà specificata la composizione o la presenza di sostanze chimiche pericolose, sino alla manutenzione, eventuali riparazioni, riutilizzi e smaltimento. Conterrà poi informazioni sul processo di produzione e trattamento. Tutto quello che è il percorso della batteria sarà dunque scritto.
Al momento, il nodo principale è capire a chi concedere l’accesso alle informazioni. Alcune infatti potrebbero essere riservate e concorrenziali per i produttori. Si ragiona quindi su un sistema a più livelli di accesso, che renda le informazioni sensibili accessibili solo a persone autorizzate e organismi ufficiali.
Secondo il nuovo regolamento tutte le batterie industriali superiori a 2 kWh e le batterie per veicoli elettrici dovranno avere un passaporto individuale, che sarà curato da chi immette sul mercato la batteria. Nonostante le diverse questioni ancora da risolvere, un passo importante verso la trasparenza è stato fatto.