Notizia buona a metà per gli automobilisti italiani. Il tanto odiato Superbollo potrebbe andare in pensione, ma non per tutti.
Tra le tasse più odiate e che fanno annualmente discutere e disperare tantissimi italiani spicca sicuramente il Bollo Auto. Ovvero la spesa che ogni anno deve intraprendere un possessore di autovettura presso l’ACI per garantire la corretta circolazione del mezzo su strada.
Ancora peggio del bollo classico spunta il Superbollo, ovvero la tassa aggiuntiva che riguarda le auto di cilindrata e di potenza superiore ai 185 kw. Tale Superbollo prevede un pagamento di 20 euro per ogni kw superiore alla potenza base; dopo 5 anni si scende a 12 euro/kW. Dopo 10 anni si passa a 6 euro, dopo i 15 anni 3 euro, mentre bisogna aspettare 20 anni per non pagare più alcuna sovrattassa automobilistica.
Un vero e proprio salasso per tanti automobilisti, considerato poco utile e soprattutto non consono. Lo Stato e l’ACI l’hanno lanciata come una tassa per i consumatori abbienti e più facoltosi, ma non è sempre così, visto che molte persone dal reddito ‘normale’ fanno sacrifici per permettersi un’auto di grossa cilindrata e vengono poi bastonati da questa sovrattassa.
Superbollo cancellato solo a metà: l’ultima proposta del Governo
L’intenzione del Governo Meloni in teoria sarebbe quella di evitare spese eccessive nei confronti dei cittadini italiani, tagliando alcune tasse che appaiono come non così utili e performanti anche per le casse dello Stato.
Così come il Superbollo, ma l’ultima proposta portata alle camere da Fratelli d’Italia e Lega non convince tutti al 100%. Infatti è stato messo sul piatto un taglio della suddetta tassa automobilistica, ma solo per certi tipi di autovetture. Ovvero stop al Superbollo solo per le auto diesel di grossa cilindrata.
Una vera e propria beffa, visto che con le imposizioni dell’Unione Europea riguardo all’abbattimento delle emissioni da idrocarburi, moltissimi modelli di vetture diesel superiori ai 185 kw di potenza sono destinate a sparire dal mercato nei prossimi anni. Dunque lo stop al Superbollo riguarderebbe solo pochissimi esemplari in rapporto con ciò che circola sulle nostre strade.
La questione Superbollo, introdotta dal 2011 per gli automobilisti, ha creato grossi scompensi e squilibri nel mercato automotive italiano. Infatti le immatricolazioni di auto con potenza superiore ai 185 kW sono crollate drasticamente. Mentre nello stesso momento si sono moltiplicati i leasing finti con vetture dotate di targhe estere date in noleggio agli automobilisti italiani, un sistema per aggirare del tutto il versamento della tanto odiata tassa ‘da ricchi’.