Sottoscrivere l’assicurazione auto è obbligatorio, ma si teme spesso che i tempi e le modalità per i risarcimenti siano lunghissimi. Ora non sarà più così.
Chi ha una macchina sa bene come sia indispensabile per leggere sottoscrivere l’assicurazione auto, pur potendo scegliere la compagnia e l’offerta che percepisce. Questa non deve essere interpretata semplicemente come una spesa di cui si potrebbe fare a meno, ma come una tutela in più nel caso in cui si dovesse essere coinvolti in un incidente. Se questo dovesse accadere, infatti, sarà direttamente la società con cui ci si è accordati a garantire l’indennizzo all’altro automobilista.
A volte si teme che ci si possa attaccare ad alcuni cavilli per dare una cifra inferiore rispetto a quanto previsto. Fortunatamente non è più così, come confermato da una recente sentenza della Corte di Cassazione. Si sottolinea spesso come in Italia sia spesso necessario attendere tempi quasi bibilici quando si deve ricevere un risarcimento, che poi si rivela in alcune occasioni inferiore rispetto a quanto previsto.
Il timore di molti è che questo possa avvenire anche quando a dover intervenire sono le assicurazioni auto, visto che c’è la convinzione di non sentirsi tutelati quanto e come si vorrebbe nonostante la cifra che viene versata ogni anno.
Assicurazione auto: una svolta inaspettata
Alcuni problemi a riguardo potevano esserci certamente in passato, ma ora la sensazione sembra essere in miglioramento e tutta in favore degli automobilisti. Si tratta di una svolta importante perché sancita da una sentenza della Corte di Cassazione, destinata quindi a fare giurisprudenza. Fino ad ora le compagnie assicurative potevano avvalersi del diritto di chiedere la rottamazione di un veicolo in alcune circostanze, a maggior ragione se l’entità del danno poteva superare il valore del mezzo, ora invece non sarà più così. Se lo si ritiene necessario, magari per motivi economici, sarà possibile portare la vettura in carrozzeria per la sistemazione subita nel corso dell’incidente stradale.
Se il preventivo per la riparazione da effettuare superava il valore residuo del veicolo, le compagnie assicurative finivano per pareggiare semplicemente il valore commerciale dell’auto. Un problema non da poco se il fatto avveniva in un periodo di difficoltà economica per l’utente.
Poter ricevere un indennizzo residuo da parte delle assicurazioni auto non lasciava molto margine di scelta per il possessore della vettura. A quel punto le strade da seguire potevano essere solo due: rottamare la vettura, se si riteneva che la spesa da sostenere fosse infruttuosa o pagare personalmente di tasca propria la differenza tra il valore commerciale della vettura e l’effettivo costo di riparazione se si voleva continuare a utilizzarla.
Grazie a questa sentenza ora è possibile ricevere un risarcimento completo, anche se le spese di riparazione superano il valore commerciale del veicolo.
A dare ragione agli automobilisti ci ha poi pensato anche la Corte dei Conti, sottolineando quanto di debbano prendere in considerazione le motivazioni che possono spingere un utente a optare per la sistemazione della vettura rispetto alla sua rottamazione. Questi non necessariamente sono solo di natura economica, ma possono essere legati anche alla familiarità di guida e all’impossibilità, almeno in quel momento, di trovare un veicolo simile sul mercato.