Chi possiede queste vetture con motore diesel può ottenere un corposo e sostanzioso rimborso: ecco chi può richiederlo e come.
Nei prossimi anni diminuiranno sempre più le automobili alimentate a diesel. Una condizione importante per ridurre le emissioni di gas nocive per l’ambiente. Una scelta ecosostenibile che però dovrà far riadeguare il mercato automotive a 360 gradi.
C’è però chi fa fatica ad adeguarsi e chi ha scelto escamotage non proprio legali per restare competitivo sul mercato. Lo sanno bene in Germania con il fatidico Dieselgate, ovvero lo scandalo sulla reale quantità di emissioni consumate da alcuni veicoli, tenuta nascosta nonostante le dichiarazioni ufficiali dicessero altro.
In questo modo, dopo importanti indagini, si è scoperto che molti costruttori avrebbero utilizzato la cosiddetta finestra termica per motivare la discrepanza delle emissioni misurate in sede di omologazione. In base alla temperatura esterna, questo escamotage, potrebbe avere impatti diretti sul funzionamento del sistema di abbattimento delle emissioni NOx.
La Corte di Giustizia tedesca però non ha alcuna intenzione di ascoltare giustificazioni da parte delle case automobilistiche. Tant’è che ha disposto l’obbligo di rimborsare i clienti che hanno acquistato auto con motore diesel negli ultimi anni.
Auto con la finestra termica: in arrivo i rimborsi
Le case tedesche che sono state condannate a rimborsare i clienti sono Volkswagen, Audi e Mercedes. Ovviamente tale risarcimento riguarda soltanto le autovetture che si avvalgono della finestra termica per nascondere il reale stato di emissione del gas di scarico. Insomma, una buona notizia per chi guida certe automobili.
I procedimenti giudiziari in arrivo dalla Germania riguardano in particolare i seguenti motori diesel: Volkswagen diesel tipo EA288 da 2 litri; Audi diesel tipo EA896Gen2BiT da 3 litri; Mercedes diesel tipo OM 651 da 1,8 e 2,1 litri. Chi possiede vetture con questa tipologia di propulsore deve assolutamente chiedere info riguardo ai rimborsi.
Coloro che sono in possesso di certe auto motore diesel possono presentare reclamo per valutare lo stato reale del motore; qualora dovesse essere riscontrata la presenza di un dispositivo illegale di alterazione delle emissioni, il risarcimento va dal 5 al 15% del prezzo di acquisto dell’auto, senza l’obbligo di restituire il veicolo.
Una bella mazzata per le case automobilistiche che hanno in qualche modo ‘truccato’ i dati sulle emissioni, visto che al giorno d’oggi è di fondamentale importanza calcolare certi dati per evitare di rendere l’ambiente ancora più inquinato.