Una vera e propria tragedia quella occorsa sulla tangenziale di Napoli, dove un esperimento automobilistico è finito malissimo.
Il settore automobilistico sta cercando di esplorare e raggiungere nuove frontiere, con uno scopo preciso: diminuire il più possibile le emissioni nocive all’ambiente e mettere a disposizione autovetture che vengano alimentate con altri consumi, diversi dai carburanti inquinanti odierni.
Ma gli esperimenti in tal senso devono essere prima di tutto sicuri ed omologati. Altrimenti si rischia una tragedia come quella occorsa venerdì scorso a Napoli. Sulla nota tangenziale del capoluogo campano, la super strada che circonda il comune e porta nei paesini limitrofi, è andata in scena un’esplosione che ancora oggi rimane avvolta nel mistero.
Una donna è deceduta in seguito all’esplosione improvvisa di una autovettura ibrida. Solo dopo l’incidente si è venuti a sapere che la donna era alla guida di un mezzo sperimentale, assieme ad un altro ricercatore (ancora in gravi condizioni). I due stavano portando avanti l’esperimento per il progetto di ricerca europeo LIFE-SAVE.
In pratica tale progetto era stato portato avanti dai ricercatori dell’Istituto Motori del CNR, riguardante la trasformazione di un vecchio motore automobilistico a scoppio in un automatismo con batterie a pannelli solari. Una modalità ibrida davvero innovativa che, secondo gli studi, abbasserebbe le emissioni di circa il 20-25%, oltre a diminuire i costi nell’acquisto di un veicolo del genere.
Purtroppo però in pochi si sarebbero aspettati il tragico epilogo. I due ricercatori che stavano provando questo prototipo sperimentale di Volkswagen Polo ibrida-solare sono andati incontro ad un incidente improvviso, che come detto ha portato alla morte dopo 4 giorni di degenza di una dei due passeggeri.
Ancora ignoto ufficialmente il motivo dell’esplosione che ha sconvolto il mondo della ricerca sulla produzione automotive. Va fatta luce sulla presenza di ben due bombole di ossigeno all’interno dell’auto; non viene dunque escluso che la temperatura troppo alta dell’aria abbia fatto fuoriuscire l’ossigeno e creato di conseguenza un innesco con le componenti elettriche dell’auto. Così come va ipotizzato che sia stato un cortocircuito della batteria a pannelli solari ad aver provocato esplosione ed incendio successivo.
Insomma, un vero e proprio dramma sul quale la Polizia stradale sta indagando, cercando di capire se effettivamente gli sventurati passeggeri stavano percorrendo sulla tangenziale con gli standard di sicurezza richiesti oppure no. Esclusi impatti o danni da collisione; una bella mazzata per la ricerca e soprattutto per la vita dei due malcapitati.
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