La Ferrari nelle ultime settimane sta prendendo una serie di decisioni davvero rilevanti. L’ultima è davvero incredibile.
La Ferrari non è ancora tornata ai livelli che la competono. Quantomeno in Formula Uno, visto e considerato lo splendido successo del cavallino rampante alla 24 Ore di Le Mans.
Dopo la prestazione del Gran Premio del Canada, in cui Charles Leclerc hanno raggiunto la top 5 tenendo dietro la Red Bull di Sergio Perez e mostrando un passo gara quantomeno incoraggiante, in molti si stanno chiedendo se a Maranello stiano davvero risalendo la china, magari per puntare ad una seconda parte di stagione decisamente più positiva.
Chiaramente è assai arduo rispondere a questa domanda, specialmente se correlata ad uno sport come la F1, dove un decimo fa la differenza fra la vittoria e il secondo posto. Ad ogni modo, però, la Ferrari tenterà il tutto per tutto in questo 2023. Nessun abbandono quindi del progetto SF-23, che però cambia nettamente rotta. La decisione infatti può cambiare effettivamente moltissime cose.
La Ferrari ha deciso di cambiare strategia di sviluppo. E’ stato chiesto alla Gestione Sportiva, dopo il debriefing di Maranello, una vera e propria compressione delle tempistiche degli aggiornamenti, con il chiaro obiettivo di arrivare a spendere tutto il budget entro la sosta post GP del Belgio. Dopo la corsa canadese, in Ferrari è tornato il sorriso. Non tanto per il risultato, ancora fuori dal podio, quanto perché sembra che sia stato trovato effettivamente il modo di far funzionare la rossa di quest’anno. Ci riferiamo in particolare alla finestra di utilizzo delle gomme, più funzionale e apparentemente orfana dell’eccessivo degrado a cui eravamo stati abituati fin dal Bahrain.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, verranno accelerati. In Austria si parla di nuovo fondo, pensato per ridurre l’effetto negativo del porpoising, caratterizzato da un disegno tridimensionale più complesso del pavimento e l’anticipo di certe strategie di motore sull’ibrido; dovrebbe essere permessa una gestione della potenza elettrica meno aggressiva in accelerazione. Così facendo, oltre a disporre di una maggiore spinta a fine rettilineo, a Maranello andrebbero incontro alla filosofia Red Bull.
Si tratta di una scelta coraggiosa, perché il Gran Premio d’Austria prevede solamente un turno di prove libere, considerando la presenza della Sprint Race. Il team italiano dovrà quindi essere certo del funzionamento di queste novità. Di sicuro comunque, stagione difficile o meno, non si può dire che la gestione Vasseur non stia facendo tutto il possibile per risalire la china. Con coraggio e determinazione, sperando che queste caratteristiche di squadra si traducano presto in velocità su pista.
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