I limiti di velocità sulle autostrade italiane potrebbero presto cambiare. Lo scenario che si starebbe profilando sarebbe però diverso da quanto si pensava negli ultimi mesi.
Rispettare i limiti di velocità quando ci si mette al volante è fondamentale per non causare pericoli a se stessi o agli altri. Non si dovrebbero mai interpretare come un vincolo alla libertà di chi guida, ma semplicemente come una tutela volta a preservare la sicurezza di tutti, come accade per le norme inserite nel Codice della Strada.
Insomma, lasciarsi andare va bene, ma con moderazione. Questo dovrebbe valere a maggior ragione sulle autostrade, dove è possibile premere ancora di più sul pedale dell’acceleratore a meno che non ci siano code che possono impedirlo. La situazione, però, potrebbe essere presto destinata a cambiare e a modificare molte abitudini.
L’approccio che i guidatori hanno nei confronti delle autostrade non è uguale per tutti. C’è chi le ama, ben sapendo di poter andare più veloce senza particolari pericoli apparenti non essendoci curve da schivare e, se potesse, viaggerebbe solo in questo tratto di strada. Altri, invece, arrivano addirittura a detestarle, soprattutto perché temono di ritrovarsi imbottigliati nel traffico, come sa bene chi le percorre ogni giorno per motivi di lavoro.
Anche in questo ambito, però, la prudenza non deve essere mai troppa, proprio per questo si deve andare più veloci solo se le condizioni lo permettono e si pensa di essere in grado di gestire la vettura anche in questa situazione.
Recentemente si era parlato, su idea del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, della possibilità di innalzare il limite di velocità, passando da 130 a 150 km/h, seguendo la tendenza applicata in alcune parti d’Europa. La maggior parte degli incidenti, anche mortali, non avverrebbe qui, quindi si poteva pensare a una modifica della norma in vigore. Il cambiamento effettivamente potrebbe esserci presto, ma in maniera differente.
Il limite di velocità nelle autostrade italiane è effettivamente destinato a cambiare, ma non nella modalità preventivata da Salvini. Dal 14 giugno 2023 è infatti attivo il decreto legge n.69 che porta a una variazione dell’articolo 6 del Codice della Strada, grazie a cui le Regioni potranno arrivare ad abbassare il limite, anche in modo permanente, se lo dovessero ritenere opportuno.
Questo potrebbe avvenire nelle zone in cui i livelli inquinanti risultano maggiori, ben sapendo quanto premere in modo eccessivo il pedale dell’acceleratore possa influire anche su questo aspetto. Una decisione come questa sarà valida anche su tangenziali e superstrade.
Si tratta di una novità assoluta per il nostro Paese, che segue una direttiva dell’Unione Europea, ma che fino ad ora in Italia non era mai stata rispettata. Si pensa così di mettere in atto un principio non condiviso da tutti, ovvero che una velocità più bassa possa ridurre l’inquinamento. Anzi, c’è chi sostiene che questo modo di agire possa non solo essere non efficace, ma che possa essere anche deleterio: diminuire l’andatura, infatti, renderebbe più congestionato il traffico, cosa tutt’altro che benefica per l’aria che respiriamo.
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