Uber Eats è conosciuto da tutti anche nel nostro Paese ed aveva riscosso un grande successo negli ultimi anni. Adesso arriva una decisione sconvolgente
La celebre piattaforma di consegna di cibo a domicilio ha dato un annuncio davvero drammatico per tutti gli italiani. La novità rischia di creare davvero un grosso dispiacere a tutti coloro che lo utilizzavano abitualmente.
Le app per la consegna a domicilio sono diventate uno strumento indispensabile negli ultimi anni. Una vera e propria rivoluzione culturale nel modo di utilizzare la tecnologia abbinata anche all’alimentazione e al tempo libero. Da Just Eat a Glovo, passando per Uber Eats, ognuno ha potuto confrontarsi con la piattaforma preferita, avendo prezzi e comodità a confronto.
Uno dei tempi principali che si erano affrontati nell’ultimo periodo era legato alla qualità e alla tutela dei lavoratori, spesso costretti a turni massacranti e ad una concorrenza quasi sleale. Pochissime regole e la sensazione di muoversi all’interno di una giungla, in cui ogni regola sembra esser valida. Un guadagno enorme per i proprietari delle concessioni ma un incubo per chi ci si ritrova ad operare. Ora questo argomento sembra aver trovato una discreta soluzione. Ma all’orizzonte, sempre per i lavoratori del settore si sta prospettando un altro problema.
Si perché uno dei principali siti di riferimento, come Uber Eats ha deciso di lasciare l’Italia con effetto immediato. Dal prossimo 15 luglio, infatti, la multinazionale americana chiuderà definitivamente i battenti.
Il colosso di Uber, specializzato in ogni tipo di consegna e servizio taxi, ha conquistato tutto il mondo nel giro di pochi anni. Anche nel nostro Paese la loro penetrazione di mercato era stata ottimale e un ritiro così repentino non poteva essere preventivato.
Come specificato in una nota ufficiale, dal prossimo 15 luglio 2023 non sarà più possibile ordinare sulla piattaforma. Una scelta spiegata dall’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, che ha confermato come il ritiro dall’attività avverrà anche in Israele.
“In questi ultimi anni, dopo aver avuto un ottimo approccio a partire dal 2016, non siamo cresciuti in linea con il nostro target e le nostre aspettative, per garantire un business di lungo periodo”.
Il pensiero dell’amministratore delegato è andato poi a tutti i rider e alle persone che rischiano di perdere il lavoro da un giorno all’altro.
“Faremo il possibile per i nostri dipendenti, dai ristoranti ai corrieri, cercando altresì di potenziare i nostri servizi di mobilità, dove registriamo una crescita importante”.
Insomma Uber non lascia definitivamente l’Italia ma non si occuperà più di consegne a domicilio di cibo.
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